Seguici su

Nuoto

Il nuoto è la disciplina traino dello sport italiano. Paltrinieri e una giovane generazione d’oro, aspettando Galossi

Pubblicato

il

Negli ultimi mesi si è materializzata una piacevole consuetudine per lo sport italiano: vivere giornate talmente epiche da rendere quelle date immortali, a tal punto da tramutarle in anniversari da celebrare negli anni successivi. Ricordate l’11 luglio 2021 con Matteo Berrettini in finale a Wimbledon ed il trionfo degli Immortali di Wembley nel calcio? E che dire del 1° agosto 2021, l’apice massimo della nostra storia con il doppio oro di Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs alle Olimpiadi di Tokyo: ancora oggi fatichiamo a renderci conto per davvero che un italiano abbia vinto i 100 metri ai Giochi…

Nella settimana in corso abbiamo vissuto due giornate da ricordare ai Mondiali di nuoto: lunedì 20 giugno, con i titoli iridati di Thomas Ceccon (100 dorso) e Benedetta Pilato (100 rana) e, soprattutto, sabato 25 giugno con la sublimazione totale del nuoto azzurro a super potenza mondiale. L’impresa di Gregorio Paltrinieri nei 1500 sl e della 4×100 mista maschile vanno considerate sin da ora delle pietre miliari inscalfibili, quelle che, magari a distanza di qualche decennio, si è grati di aver vissuto.

Gregorio Paltrinieri veniva dato per finito, inutile girarci attorno. Non neghiamo un certo scetticismo anche da parte di OA Sport: “Può dominare in acque libere, ma tra le corsie oggi è forse più da medaglia che da oro negli 800 e nei 1500 sl. L’età avanza, gli avversari sono più giovani ed aumentano anno dopo anno”. Risultato: ha avuto ragione Paltrinieri, nei cui confronti non possiamo che toglierci il cappello. Un fuoriclasse assoluto, di sicuro tra i top10 di sempre dello sport italiano tout court. Nel 2020 la scelta coraggiosa di lasciare Stefano Morini per iniziare un nuovo percorso con Fabrizio Antonelli. Sembrava l’incipit di un percorso proiettato maggiormente verso le acque libere, tuttavia il carpigiano non ha mai rinunciato all’idea di tornare il numero uno anche in piscina.

Nuoto, Cesare Butini: “Mondiali eccezionali, voto 10. L’Italia ha fatto la storia, Nazionale fortissima”

Con umiltà, nonostante un palmares sconfinato, ha lavorato sui propri limiti, anche quello dello spunto veloce (nell’ultima vasca non potrà mai essere come Robert Finke, tuttavia i passi avanti appaiono evidenti). A quasi 28 anni non è sazio, anzi è determinato più che mai a riprendersi a Parigi 2024 quanto la mononucleosi gli aveva tolto a Tokyo 2020. Nell’Italia dei giovani campioni, Gregorio Paltrinieri si è confermato con orgoglio un punto di riferimento imprescindibile. E chissà quali altri prodigi potrà ora regalare nella gare di fondo e, ancora, agli Europei in programma ad agosto.

L’apoteosi della 4×100 mista maschile è assimilabile, per prestigio e caratura tecnica, a quella della 4×100 di atletica ai Giochi dello scorso anno. Si tratta della gara più prestigiosa in assoluto, perché definisce il movimento natatorio più completo in assoluto, capace di schierare eccellenze in tutti e quattro gli stili. Non a caso si tratta di una familiare terra di conquista per gli Stati Uniti, da sempre il faro di questo sport. Eppure l’Italia è riuscita nell’impresa epica di ribaltare le gerarchie e sconfiggere proprio i maestri. Invero gli azzurri partivano mezzo gradino sopra gli statunitensi nelle prime due frazioni con i campioni del mondo Thomas Ceccon e Nicolò Martinenghi. Al momento l’anello debole resta il delfino, dove comunque Federico Burdisso ha confezionato una prestazione solidissima, prima che un Alessandro Miressi non al top della forma finalizzasse nello stile libero un capolavoro che è già leggenda. I margini di miglioramento non mancano, a tal punto che il quartetto tricolore può legittimamente pensare di poter battere gli Usa anche alle Olimpiadi di Parigi 2024, con o senza Caeleb Dressel.

I Giochi di Tokyo 2020 si erano conclusi con ben 6 medaglie, ma senza ori per l’Italia. Era chiaro, tuttavia, come si trattasse solo della prima parte di una semina che avrebbe portato ad un raccolto abbondante nelle stagioni successive. Un anno dopo, il nuoto si ritrova ad essere la disciplina trainante di tutto lo sport italiano, in attesa (ci si augura) di una decisa risposta anche da parte dell’atletica. La giovane età degli azzurri lascia presagire un futuro a breve-medio termine altrettanto ambizioso, senza dimenticare diversi talenti in rampa di lancio, su tutti il giovanissimo classe 2006 Lorenzo Galossi. La sensazione è che presto dovremo aggiungere altre date alla lista degli anniversari…

Foto: Lapresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità