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F1, le due punte Ferrari rischiano di spuntarsi a vicenda. Max Verstappen, invece, può affondare i colpi con agio

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Cara Ferrari, adesso come la mettiamo, perché ognuno raccoglie i frutti di quello che semina. È il momento di analizzare a fondo una situazione cercata in ogni modo possibile e immaginabile, quella di non avere un numero uno e un numero due, bensì un tandem di piloti sullo stesso piano. Eh sì, perché se sinora non si sono poste gerarchie, è evidente come non si porranno mai. Anzi, ora come ora sarebbe ingiusto definire un capitano e un gregario. Le performance dicono chiaramente come Charles Leclerc ne abbia di più di Carlos Sainz, ma la classifica iridata parla un’altra lingua.

Dopo il Gran Premio di Gran Bretagna disputato ieri, Verstappen mantiene 43 punti di vantaggio sul monegasco e… 54 sullo spagnolo! Zitto zitto, l’iberico si è riportato a sole 11 lunghezze dal compagno di squadra. D’altronde, nelle ultime cinque gare il ventisettenne madrileno ha raccolto 73 punti contro i 34 del ventiquattrenne del Principato. Un ritiro in più, la penalizzazione per aver omologato la quarta power unit in Canada, nonché i pasticciacci brutti di Montecarlo e di ieri stanno azzoppando il monegasco, partito benissimo, ma poi afflosciatosi come un soufflè. Non certo per colpa sua, sia chiaro.

È incredibile pensare come ci siano solo 11 punti di distanza tra Leclerc e Sainz nonostante il primo sia indiscutibilmente più incisivo del secondo. Lo dicono le performance. Cionondimeno, la matematica non è un’opinione e i risultati non rispecchiano il potenziale. Quindi, a oggi lunedì 4 luglio 2022, il Cavallino Rampante non può più permettersi di scegliere un fantino su cui puntare con decisione. Peraltro se non ha voluto farlo finora, quando avrebbe potuto, perché dovrebbe porre delle gerarchie adesso? Evidentemente non interessa.

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Dunque, cara Ferrari, ecco i frutti della tua politica. Siamo quasi a metà campionato e si ragiona ancora sulle due punte, senza però poter prendere a tenaglia Verstappen, il cui margine è cospicuo. L’olandese peraltro non deve preoccuparsi di Sergio Perez, relegato al ruolo di gregario di lusso, mentre Leclerc e Sainz rischiano di passare più tempo in sterili scaramucce (come accaduto ieri) di quanto ne trascorreranno a lottare con avversari veri e propri. Però chissà, magari il Mondiale costruttori arriverà comunque a Maranello. Certo, c’è quel piccolo particolare di dover recuperare 63 punti in dodici gare dopo averne rimontati addirittura 10 nelle ultime due, durante le quali Red Bull non è certo stata esente da imprevisti…

Foto: La Presse

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