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F1, Lewis Hamilton: “I fischi a Verstappen? Non è un comportamento giusto, i tifosi inglesi sono meglio di così”

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L’onda lunga dell’infuocato finale di stagione 2021 tra Lewis Hamilton e Max Verstappen prosegue anche in questi giorni. Anzi, a quanto pare è deflagrato nel corso del sabato del Gran Premio di Gran Bretagna, decimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2022. A Silverstone, in casa del “Re Nero”, infatti, i tifosi inglesi hanno fatto sentire la loro voce (e non solo) punzecchiando ripetutamente il campione del mondo in carica.

Brutto dirlo, ma spesso “Tutto il mondo è paese“, dato che anche a Monza abbiamo sovente sentito fischi e insulti ben poco edificanti nei confronti dei rivali della Ferrari. Una situazione che gli amanti dello sport non possono tollerare, e questo è il caso anche di Lewis Hamilton, che ha voluto stigmatizzare in maniera secca quanto accaduto nella giornata di ieri nei confronti del pilota olandese.

Tra applausi di scherno al momento del testa-coda in uscita della curva Stowe nel corso delle qualifiche, fino ai pesantissimi fischi durante le interviste di rito dopo la Q3. Come ha ammesso lo stesso portacolori della Red Bull: “…ho fatto fatica a sentire le domande di Billy Monger“. Max Verstappen ha poi aggiunto, come riportato da Speedweek: “Se vogliono fischiare, lo facciano pure. Per me non cambierà nulla. Sono felice di essere sempre qui. È una grande pista e c’è una grande atmosfera in generale. Forse ad alcuni di loro non piaccio, ma va bene così. Ognuno ha la sua opinione. A me non interessa”.

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A quanto pare, quindi, il foltissimo pubblico inglese ha voluto “vendicare” a modo suo la tremenda beffa subita dal sette volte iridato nel corso del Gran Premio di Abu Dhabi del dicembre scorso. Ma, a quanto pare, un campione come Lewis Hamilton non ha gradito questo comportamento e ha puntualizzato il suo pensiero: “Penso che siamo migliori di così. Direi che non c’è bisogno di fischiare, abbiamo dei tifosi fantastici, che provano emozioni, alti e bassi, ma non sono assolutamente d’accordo con i fischi. Non credo che sia necessario farlo. Non fa nemmeno alcuna differenza fischiare qualcuno, che ha già commesso degli errori o altro. Ad ogni modo apprezzo molto il sostegno che ho avuto qui. Non so, forse alcuni di loro sentono ancora il dolore dell’anno scorso. In ogni caso, non sono d’accordo”.

Foto: LPS Antonin Vincent

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