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Wimbledon 2022, Jannik Sinner e la sconfitta contro Novak Djokovic: la conferma di una crescita più che un’occasione persa

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Coinvolgente ed emozionante: ha avuto queste caratteristiche la sfida tra Novak Djokovic e Jannik Sinner, quarto di finale del torneo di Wimbledon. Nel Tempio del tennis l’altoatesino, per la prima volta così avanti in questo Slam, si è dovuto arrendere alla classe finita del sei volte vincitore dei Championships, perdendo in cinque set con il punteggio di per 5-7 2-6 6-3 6-2 6-2.

Un match dai due volti: nei primi due parziali Sinner superiore per intensità e precisione; negli ultimi tre Nole in versione “Mr perfezione”, mentre l’azzurro ha avuto meno efficienza nei suoi fondamentali per alcune criticità ancora da sistemare (continuità della prima di servizio e gioco di volo) e per un’esperienza ancora da maturare.

Tuttavia, la sconfitta contro l’asso nativo di Belgrado ha più i crismi della conferma della crescita nel gioco di Jannik piuttosto che un’occasione persa. Certo, perdere dispiace sempre e se si è avanti due set a zero la voglia è quella di concludere e stringere la mano all’avversario. Tuttavia, è opportuno tener conto di alcuni aspetti.

Wimbledon 2022, Jannik Sinner: ora i progressi sono evidenti. Gli aspetti ancora da affinare

Primo fra tutti il modo in cui Sinner si è avvicinato a questo Major, ovvero con un feeling con l’erba praticamente assente. Le immagini del ragazzo di Sesto Pusteria, nel primo turno contro Stan Wawrinka, sono significative relativamente alle difficoltà negli spostamenti. Per questo, come ammesso dallo stesso azzurro, l’approccio a quest’edizione di Wimbledon era quello di trovare affinità con una superficie ancora incompresa. In altre parole si era qui per imparare.

Per questo Jannik è stato molto abile nell’apprendere velocemente di partita in partita, mettendo in mostra miglioramenti sostanziali nel proprio gioco come le variazioni con il back di rovescio, le palle corte, maggiori discese a rete e una velocità con la seconda di servizio molto superiore rispetto a prima. Aspetti del gioco ancora incompleti, chiaramente, se rapportati a un “mostro” come Djokovic che però gli hanno permesso di mettere in seria difficoltà il serbo per una parte consistente del confronto.

Di conseguenza, il Sinner che va via da Londra ha nel proprio bagaglio tanta convinzione nei propri mezzi su livello di gioco raggiunto, consapevole che ci sono ancora dei passi da compiere, ma nello stesso tempo che ci si è avvicinati sostanzialmente al top, più di quanto lo si fosse dimostrato precedentemente contro Nole a Montecarlo nel 2021.

Foto: LaPresse

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