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Ciclismo

Tour de France 2022, il percorso e le salite della seconda settimana. Una due giorni di Alpi di lotta e sudori

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Seconda giornata di riposo del Tour de France 2022 che fa da preludio alla settimana centrale della Grande Boucle. Dopo le prime nove tappe abbiamo già Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in maglia gialla, dimostrando ancora una volta di avere un passo diverso rispetto agli altri, mentre Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) è ancora in scia a 39”. Le tappe di queste giornate saranno molto interessanti con il passaggio sulle Alpi, con un trittico davvero impegnativo per cominciare.

Si comincia da Morzine Les Portes du Soleil-Megeve di 148 chilometri. Quattro GPM, con i primi tre abbastanza morbidi: la Cote de Chevenoz ad inizio giornata (2200 metri a meno del 3%), il Col de Jambaz (6,7 km al 3,8%) e il Cote de Chatillon-sur-Cluses (4,5 km al 3,9%) faranno da antipasto al lungo Montee de l’altiport de Megeve, 19,2 km al 4,1% medio che termina ai -2 dall’arrivo.

Le cose iniziano a farsi interessanti il giorno dopo, con la Albertville-Col du Granon Serre Chevalier: se i primi 70 chilometri non prevedono troppa fatica a parte il Lacets de Montvernier, 3,4 km all’8,2%, poi si inizia a far sul serio: Col du Telegraphe (11,9 km al 7,1%) e Col du Galibier (17,7 km al 6,9%), dove si toccheranno i 2642 metri di altezza e verrà assegnato il Souveni Henri Desgrange; discesa e arrivo in alta quota, a 2413 metri, dopo 11,3 km al 9,2%.

Tour de France 2022, le pagelle di oggi: Bob Jungels, dal Covid-19 al trionfo. Pogacar e Vingegaard superiori

Giovedì, altro inferno per il gruppo, con tre salite hors categorie a contraddistinguere il percorso. Si va di nuovo sul Galibier, questa volta dall’altro versante, per poi discendere anche il Telegraphe. Poi la Col de la Croix de Fer, ascesa lunghissima di 29 chilometri di pendenza del 5% medio, ma abbassato da quattro chilometri di discesa all’inizio al quarto e al tredicesimo chilometro. E come se non bastasse, l’arrivo sull’Alpe d’Huez che promette spettacolo.

Dopo questi tre giorni davvero duri, la Le Bourge d’Oisans-Saint-Etienne potrebbe essere una giornata per rifiatare nonostante le ascese di Cote de Brie (2,4 km al 6,9%), Col de Parmenie (5,1 km al 6,6%) e Cote de Saint-Roman-en-Gal (6,6 km al 4,5%), in cui la fuga potrebbe anche andare in porto. Il sabato potrebbe essere una giornata adatta alle imboscate, poiché nei 192,5 km che portano a Mende ci sono disseminate quattro salite di terza categoria, mentre poco prima del traguardo c’è la Cote de la Croix Neuve-Montee Jalabert, 3 chilometri al 10,2% che potrebbero regalare inaspettate sorprese. Infine, si chiude con la Rodez-Carcassonne, solo due GPM ma con l’arrivo che potrebbe regalare una nuova chance ai velocisti rimasti.

Foto: LaPresse

 

 

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