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Atletica, Stefano Mei: “Jacobs è di un altro pianeta. Tamberi si nutre di emozioni. La compattezza della Nazionale è notevole”
I Mondiali di atletica sono ormai alle porte e scatteranno a Eugene il 15 luglio. Una rassegna iridata che arriva in un anno particolare, visto che ci saranno poi anche gli Europei ad agosto ed il prossimo anno si terrà un nuovo Mondiale. Dopo le straordinarie Olimpiadi di Tokyo, in casa Italia c’è tanta attesa, ma l’avvicinamento della squadra azzurra è stato ricco di incognite, problemi e dubbi. A mettere un punto su tutte le questioni è intervenuto Stefano Mei, numero uno della Fidal, intervistato da La Stampa.
Mei ha parlato del momento complicato degli azzurri: “Non sono per niente preoccupato. Questo momento storto lo avevamo messo in preventivo. La stagione indoor ha confermato il valore della squadra, ma, per quanto uno possa essere serio, la fase post olimpica è sempre stressante, a rischio infortunio e cali”.
Il numero uno dell’atletica azzurra esalta Marcell Jacobs, che sta cercando di ritrovare la forma migliore dopo i tanti acciacchi degli ultimi mesi: “Jacobs dimostra di essere di un altro pianeta. E’ li che ci prova fino all’ultimo quando dopo il titolo olimpico e quello mondiale indoor, con un Mondiale il prossimo anno, questo avrebbe potuto anche saltarlo. Ha un’altra testa e deve solo fare attenzione a quello che gli dice il fisico”.
Mei è stato fondamentale per la riconciliazione tra Gianmarco Tamberi ed il suo coach, il papà Marco: “Ho cercato di capire se c’erano le condizioni, perchè sono convinto che la priorità sia l’equilibrio. Ho trovato due persone disponibili. Marco è stato responsabile, perchè il tecnico non è certo contento, ma il padre, davanti al figlio in difficoltà, non ci ha pensato un attimo”.
Ancora il presidente della Fidal su Tamberi e sulle sue parole molto dure dopo l’addio al papà-coach: “Non è un diplomatico, è fatto così. Con lui o va meravigliosamente bene o va dannatamente male. Si nutre di emozioni, quelle positive lo esaltano, quelle negative lo deprimono. E’ passionale e questo carattere lo ha portato a quell’incredibile oro olimpico”.
Non solo Jacobs e Tamberi, ma una squadra azzurra ambiziosa e che vuole ben figurare: “Vorrei un paio di finaliste tra 800 e 1500 metri e darei un occhio ad Abdelwahed nei 3000 siepi. Il fatto che il mezzofondo si si stia risvegliando non è certamente solo fortuna. Attenzione poi alla staffetta mista e alla nostra 4×100, siamo i campioni olimpici e non diamoci per persi. Marcell è un plusvalore per l’intera nazionale, ma dietro di lui non c’è il vuoto. Fantini migliora il record italiano di lancio del martello ad ogni uscita, Bruni ha ritrovato continuità nell’asta e si è rifatta sotto con le migliori anche Vallortigara. La compattezza della nazionale è notevole”.
FOTO: LaPresse