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Canottaggio, Franco Cattaneo: “Sto sperimentando, la concorrenza interna fa bene. I giovani devono farsi le ossa”

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Dopo le tre medaglie incassate alle Olimpiadi di Tokyo 2020, con la ciliegina dello storico oro di Valentina Rodini e Federica Cesarini nel doppio pesi leggeri, per l’Italia del canottaggio è iniziato il triennio che porterà ai Giochi di Parigi 2024 dove, se possibile, le ambizioni saranno ancora più elevate.

Pur fortemente condizionata dal Covid e da malanni vari, la compagine tricolore ha ottenuto risultati più che incoraggianti nella tappa di Coppa del Mondo di Lucerna, verifica intermedia in vista degli Europei di agosto e soprattutto dei Mondiali in programma a fine settembre.

Si sono viste in acqua tante novità, alcune volute, altre determinate da causa di forza maggiore. Non mancano di certo le sperimentazioni, inevitabili in un anno post-olimpico. Di tutto questo abbiamo discusso con Franco Cattaneo, direttore tecnico della Nazionale italiana di canottaggio.

Il Covid continua a rappresentare uno spettro difficile da debellare.
Siamo arrivati a Lucerna falcidiati. Ho dovuto mettere mano molte volte agli equipaggi. Proprio durante il raduno di Varese, che si è svolto dopo i Campionati italiani assoluti, la curva è tornata a salire e c’è stata una esplosione di casi. Siamo stati attentissimi con mascherine ed isolamento, ma non è bastato: mi sono venuti a mancare 7-8 atleti di caratura importante in vista di Lucerna.
Alcuni come Venier e Mumolo non sono riuscito a schierarli. Panizza è rientrato in extremis, anche Carucci non era al meglio ed è subentrato successivamente per sostituire Di Mauro dopo la batteria del 4 di coppia“.

Nonostante tutto, i risultati ottenuti appaiono incoraggianti.
Sono realista, non è stata solo l’Italia ad avere questi problemi. Noi eravamo molto lontani dalla forma migliore, eppure abbiamo ottenuto ottimi risultati: per esperienza intuisco che anche tante avversarie non fossero al meglio. Ho comunque visto una bella squadra, molto determinata, anche il doppio pl femminile aveva la Rodini che non era in buona condizione. Le ragazze sono migliorate turno dopo turno, ho fatto loro i complimenti, è stata una medaglia voluta col cuore, non avevano davvero una preparazione da podio. Ci hanno messo qualcosa in più, d’altronde sono campionesse olimpiche“.

La concorrenza interna tra i pesi leggeri sembra fare bene.
Siamo partiti quest’anno con sei ragazzi per i pesi leggeri perché volevo dare una ringiovanita all’equipaggio, senza però fare a meno di Oppo-Ruta che restano al top. Ho messo dentro Rocek, Vicino (che poi è rimasto fuori dalla rosa), Soares e Torre. Rocek avrebbe dovuto disputare la gara insieme a Ruta, ma ha avuto il Covid ed è stato sostituito da Soares. La concorrenza interna fa sempre bene. Gli italiani o li alleni così o non ottieni risultati. Non siamo un popolo di grande programmazione, ma diamo il meglio quando abbiamo concorrenza“.

Quando prenderai una decisione definitiva sull’equipaggio che comporrà il doppio pesi leggeri?
Quando avrò la certezza che quell’equipaggio possa ottenere il tempo migliore possibile in una determinata regata. Ad oggi questa certezza non ce l’ho. Non escludo di schierare due equipaggi diversi tra Europei e Mondiali“.

A Lucerna l’Italia non si è presentata nel doppio senior, che peraltro non si era qualificato per le Olimpiadi. C’è la volontà di investire in questa barca?
Assolutamente sì. Il doppio senior doveva essere composto da Carucci e Chiumento. Nella coppia però ho perso 5 atleti tra Covid e malanni. Quindi o mantenevo il doppio o rinunciavo al 4 di coppia, non avevo alternative. Il doppio lo sto costruendo, ma Carucci-Chiumento potrebbero far comodo per il 4 di coppia“.

Luca Rambaldi è stato schierato nel singolo, ma la prospettiva è che torni sul 4 di coppia? 
Rambaldi in questo momento non lo vedo ancora ai suoi massimi livelli per il 4 di coppia, ha ancora qualche difficoltà di rendimento: in singolo mi sarei aspettato qualcosa di più, perché secondo me ha tutte le caratteristiche per emergere. Sto cercando di stimolarlo in tutti i modi. Viste le sue caratteristiche, soprattutto caratteriali, pensavo che nel singolo potesse far vedere cose importanti: batterie e quarti di finale in effetti erano andati secondo le aspettative“.

Nicolò Carucci è il jolly che, piazzato su doppio o quattro di coppia, può far fare il salto di qualità? 
Carucci è un ottimo atleta, un ragazzo serio e determinato, punta ad un obiettivo e tira diritto finché non lo raggiunge“.

Veniamo alla punta. Tutti i migliori canottieri sono stati inseriti nell’otto, mentre abbiamo visto tanti giovanissimi all’opera nel 4 senza: si tratta di una scelta definitiva?
Credo al momento di continuare l’esperienza dell’otto. Quello della punta è il gruppo che sta più indietro di preparazione. Quello che era il nostro 4 senza delle Olimpiadi è partito tardi, essendo un anno post-olimpico, poi i ragazzi hanno avuto ulteriori problemi: Lodo il Covid, Di Costanzo e Vicino altri acciacchi. Però devo dire che sono affascinati dall’otto. E’ sicuro che con l’ammiraglia faremo un salto in avanti, perché la condizione crescerà. Da capire dove potremo arrivare. A Lucerna ho portato due 4 senza con atleti giovani: di questi 8 ragazzi, vorrei pescare i migliori 4 per creare l’equipaggio migliore possibile“.

Con tutti i migliori impiegati sulla barca ammiraglia, il due senza ed il quattro senza sarebbero da podio con questi nuovi elementi giovani?
No. Quest’anno è di sperimentazione, anche l’Europeo lo sarà, pur cercando di raccogliere qualcosa, il Mondiale invece sarà già una prova più significativa. Se non provo adesso, quando? I ragazzi del 4 senza sono molto giovani, troppo per puntare subito a vincere delle medaglie. Gli ‘anziani’ sono partiti in ritardo, hanno avuto un ciclo olimpico di 5 anni che sono stati pesantissimi. E’ normale che i più titolati siano partiti in ritardo. Non si può prescindere dalla fase del farsi le ossa, questo fa crescere i giovani. Non dobbiamo volere tutto e subito, altrimenti il rischio è di fare la fine del calcio“.

I giovani della coppia, tuttavia, appaiono più pronti rispetto a quelli della punta.
I giovani della coppia sono un po’ meno giovani, sono più pronti ed hanno già maturato più esperienze rispetto a quelli della punta con cui sono partito dal settembre scorso, convocando un gruppo di 30 ragazzi“.

Il settore femminile è invece ormai una realtà che si sta consolidando.
Si è creata una realtà dove le ragazze si allenano bene, il metodo è quello giusto e per giunta cominciano ad avere la determinazione che in gara possono giocarsela e non essere le cenerentole. Questa mentalità arriva dal fatto di aver avuto pazienza, portandole tanto in giro a gareggiare. Abbiamo avuto fiducia in loro e creduto nei loro mezzi“.

Va detto che in campo femminile, se pesi leggeri e coppia sono ormai ai massimi livelli, qualcosa sembra mancare ancora nella punta.
Nella punta soffriamo per un bacino molto più ridotto, poi ho spostato anche Tontodonati ed Ondoli nella coppia, Rocek è stata negli Usa a studiare e non l’ho avuta a disposizione. Mi sono ritrovato con poche ragazze per la punta. Creato il settore di coppia, dobbiamo cercare di allargare i numeri anche con la punta, è uno degli obiettivi del triennio. La Gran Bretagna e la Germania hanno cinque volte il nostro numero di tesserati in generale. I numeri nello sport contano, anche se poi noi italiani emergiamo grazie al nostro modo di lavorare“.

Foto: Federcanottaggio

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