Formula 1
F1, GP Francia 2022. Ferrari sta sviluppando bene la F1-75, ma l’iniziativa è nelle mani della Red Bull
L’imminente Gran Premio di Francia si annuncia alquanto pregnante nella lotta tra Red Bull e Ferrari per la conquista dei Mondiali 2022. Sulla carta la pista di Le Castellet dovrebbe dire meglio al Drink Team, tuttavia è evidente come il Cavallino Rampante abbia lavorato per limare le lacune della propria monoposto. In particolare, la F1-75 pagava inizialmente dazio rispetto alla RB18 soprattutto in tema di resistenza all’avanzamento. Una dinamica determinante soprattutto quando ci si trovava in lotta ravvicinata.
Sino al GP di Gran Bretagna, il leitmotiv dei corpo a corpo tra le contendenti iridate era sempre lo stesso. Ferrari ha fatto molta più fatica a sorpassare Red Bull di quanto non accadesse a parti invertite. Questo perché la Rossa aveva velocità di punta meno elevate e, nel momento di aprire il DRS, non ne traeva il medesimo beneficio rispetto all’avversaria diretta. Un pesante handicap per la Scuderia di Maranello, che ha dovuto concentrare l’evoluzione della vettura proprio in questa direzione. Facendolo bene, perché i risultati si sono visti. Il gap in termini di velocità di punta c’è ancora, ma tra Baku e Spielberg si è dimezzato.
Red Bull non è rimasta inoperosa, però ha seguito una strada ben differente rispetto alla Ferrari nello sviluppare la propria monoposto. Il Cavallino Rampante ha preso come punto di riferimento la rivale e ha concentrato gli sforzi per ricucire lo strappo nelle aree di sofferenza, mantenendo inalterati invece i punti di forza. Al contrario, il Drink Team non ha guardato ad alcun antagonista, decidendo di perseguire in maniera autonoma il proprio sentiero, ovverosia quello di assecondare lo stile di guida di Max Verstappen.
F1, GP Francia 2022: programma, orari, tv, streaming. Calendario fine settimana 22-24 luglio
Non a caso, a inizio anno l’olandese deplorava spesso sottosterzo, situazione di cui invece Sergio Perez non si è particolarmente lamentato. Lo sviluppo della RB18 è quindi stato indirizzato verso la “correzione” dell’anteriore, allo scopo di renderlo più affine alla sensibilità di guida del Campione del Mondo in carica. Non a caso, dal Canada la Red Bull si è avvicinata alle esigenze di Super Max, con buona pace di Checo, costretto invece a fare i conti con una vettura allontanatasi dal suo stile.
Proprio per questo il Paul Ricard potrebbe essere una tappa particolarmente significativa nella contesa iridata. Gli addetti ai lavori accomunano l’autodromo francese a Silverstone, pista dove ha sì vinto la Scuderia di Maranello, ma dove è mancato un vero confronto diretto con il Drink Team, vuoi per la pioggia in qualifica, vuoi perché Verstappen ha dovuto correre quasi tutto il GP con il fondo danneggiato.
Red Bull sta dando l’impressione di avere dalla propria parte l’iniziativa dello sviluppo, perché prende le proprie decisioni indipendentemente dai connotati dell’avversaria diretta. Lo testimoniano la “cura dimagrante” a cui è stata quasi immediatamente sottoposta la RB18 e la successiva evoluzione indirizzata verso le esigenze del proprio pilota di punta. Ferrari, invece, sinora ha più che altro inseguito la rivale per il titolo, aggiustando la F1-75 in base alle difficoltà emerse nel testa a testa. In Francia si dovrebbe correre in condizioni omogenee su un tracciato ben diverso da Spielberg, dove il Cavallino Rampante non ha avuto rivali. Proprio per questo, se le Rosse dovessero stare davanti anche in terra transalpina, allora significherebbe che l’inerzia del Mondiale sarebbe tornata dalla parte di Maranello per la prima volta dal GP d’Australia, indipendentemente da chi ha il privilegio di poter evolvere senza guardare in faccia nessuno.
Foto: La Presse