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Scacchi, Olimpiadi 2022: Italia, arrivano gli stop con Inghilterra (Open) e Ungheria (donne). Edizione 2026 in Uzbekistan

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Erano due turni difficili per le due squadre italiane alle Olimpiadi scacchistiche 2022 in corso di svolgimento a Chennai, in India, e tali si sono confermati. Nella decima e penultima giornata dell’evento, la formazione Open è stata sconfitta per 3-1 dall’Inghilterra, che nel complesso continua ad avere un’ottima tradizione di Grandi Maestri (nonché validi autori di parecchi libri). Il team femminile, invece, subisce un netto 3.5-0.5 dall’Ungheria, che quanto a fama con le donne non conosce timori.

OPEN: ITALIA-INGHILTERRA 1-3

Michael Adams (2697)-Daniele Vocaturo (2616) 0.5-0.5

Molto interessante il fatto che Vocaturo, in questa rassegna, sia riuscito a dare il meglio in due delle partite più importanti: quella con Magnus Carlsen e questa, disputata contro un ex numero 4 del mondo e tuttora giocatore pericoloso per tutti. I due escono bene dalle maglie dell’attacco Canal della Difesa Siciliana, ma la 12. Tac8 dell’italiano concede dell’attività al Bianco, che riesce a costruire una posizione spinta a livello offensivo, anche se, nel complesso, priva di minacce immediate. Il Nero riesce, alla 26a, a forzare lo scambio delle Donne, poi si va verso la liquidazione di tutto tranne una Torre a testa (pedoni esclusi) ed è patta dopo 37 mosse.

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Luca Moroni (2574)-Luke McShane (2661) 0-1

La storia di McShane è particolare: diventato, per un periodo, il più giovane ad acquisire il titolo di Grande Maestro in Inghilterra all’età di 16 anni, ha poi diviso l’attività scacchistica con quella nel settore finanziario. Non per caso è stato definito come il più forte dilettante (volendo usare tale definizione) al mondo. Una dimostrazione della sua forza finisce dritta davanti agli occhi di Moroni, che entra in una linea della Nimzo-Indiana con la variante principale (4. e3) che prevede l’uso di 6… e5. Una mossa, questa, che non gode di molti favori, e che inizialmente favorisce l’italiano, che ha più spazio. 17. Ce4, però, permette l’eliminazione di un Cavallo nero poco felice, il che è musica per McShane. L’azzurro, peraltro, finisce in ristrettezze di tempo importanti e, alla 30a, sbaglia Torre da catturare, perché con exd4 si ritrova coi pedoni doppiati e una colonna aperta per il Nero. Non sarebbe, però, un errore decisivo se non intervenisse 39. Tb1, mossa che non impedisce la fatal g4: un sacrificio di pedone che permette alla Donna di infilarsi in g6 e, dopo adeguata serie di scambi, di procurarsi due pedoni passati da lati opposti della scacchiera. Moroni abbandona alla 49a.

Gawain Jones (2632)-Francesco Sonis (2543) 1-0

Già autore di numerose opere di successo su diversi temi dell’apertura, Jones mostra di essere pur sempre un giocatore estremamente rispettabile. Molto bella la scelta dell’Attacco Indiano con 6 Cxe5 seguita da 7. d4, che di fatto si risolve in un sacrificio (temporaneo) di pedone con ampio compenso posizionale per tale scelta. Sonis non riesce a comprendere precisamente la natura di ciò che si materializza sulla scacchiera e perde rapidamente due pedoni, difendendosi in modo testardo, ma vano prima di abbandonoare alla 50a.

Sabino Brunello (2506)-Ravi Haria (2526) 0.5-0.5

L’italiano s’infila in un seguito abbastanza noto del Gambetto di Donna Rifiutato, stavolta nella sua sequenza di mosse originale. Ai motori non piace il piano di nessuno dei due: tentativo di penetrare al centro di Haria, ricerca della pressione sulla colonna f di Brunello. Il quale, però, rischia di causarsi un danno con l’incauta spinta in g4 alla 24a; di modi per uscire da una posizione pattaiola, però, non ce ne sono, e difatti arriva l’equa divisione del punto dopo 35 tratti.

FEMMINILE: ITALIA-UNGHERIA 0.5-3.5

Hoang Thanh Trang (2376)-Marina Brunello (2341) 1-0

La prima scacchiera magiara è una giocatrice che, nata in Vietnam, si è trasferita a Budapest all’età di 10 anni, nel 1990. Ha giocato per il Vietnam dal 1994 al 2002 e poi per l’Ungheria da allora. In una Slava che si trasforma in una tagliente variante del Gambetto di Donna Accettato (quello che, senza inversione di mosse, prevede 2. dxc4 invece di 2. e6, che appunto è quello Rifiutato), sono tante piccole incertezze di Brunello ad anticipare l’assai passiva 22. Ce8, che porta a un forte attacco del Bianco con i pedoni. L’ungherese, però, è vittima delle ristrettezze di tempo quanto l’italiana. Riesce a superarle con un netto vantaggio, ma rischia di cederlo tutto alla 43a mossa. L’italiana, però, non vede la continuazione salvifica e alla 44a sbaglia mossa di Cavallo, ritrovandosi in breve con la qualità netta in meno e abbandonando dopo 52 mosse.

Olga Zimina (2340)-Ticia Gara (2367) 0.5-0.5

30 mosse e poche vere emozioni per questa partita che inizia da Catalana aperta e poi ha caratteristiche che mutano leggermente. Zimina l’iniziativa ce l’ha sempre, ha anche il controllo favorevole della colonna aperta d contro l’improbabile attacco di Donna e Alfiere del Nero sulla diagonale a8-h1, ma la doppia spinta di pedone in b4 e in b5 riporta le cose verso una parità che viene certificata quando le due, peraltro, stanno per entrare in lotta con l’orologio. Una lotta doppia evitata, in sostanza.

Szidonia Lazarne Vajda (2313)-Marianna Raccanello (2067) 1-0

Sulla variante dei tre cavalli della Nimzo-Indiana le cose per Raccanello si mettono male da subito, con la rara e poco simpatica 6… Da5, che quasi sempre è fonte di problemi per il Nero, che si ritrova con la Donna troppo spinta nello schieramento avversario e, contemporaneamente, con il Re scoperto dalla presa in f6. Lazarne Vajda non è esente da errori, nel senso che su 15… Cc6 manca 16. Ce4, più aggressiva, preferendo la calma 16. Cf3 che mantiene una parità, ma, in breve, l’italiana si ritrova a “rinchiudere” fatalmente sia il proprio Re che l’attività dei propri pezzi, troppo legata alla protezione del monarca. L’abbandono giunge dopo 26 mosse.

Elisa Cassi (1939)-Zsoka Gaal (2313) 0-1

La variante classica della Siciliana Aperta si rivela fatale per Cassi, che pure regge bene per 28 mosse contro una giocatrice che ha un punteggio ELO molto superiore al suo, senza contare anche il tasso di esperienza. Dopo una selva di catture in posizione estremamente tagliente che potrebbero mandare in confusione (quasi) chiunque, le due si ritrovano con piani opposti: attacco che parte dal centro verso l’arrocco per il Bianco, Donna e Torre che vogliono farsi strada dalla colonna h per il Nero. L’azzurra gioca in modo naturale 29. Rc3, ma è un errore, perché lascia campo totalmente libero all’attacco di Gaal, la quale non si lascia scappare l’opportunità di cogliere un attacco da matto in poche mosse. Di fronte a questa prospettiva, c’è l’abbandono alla 39a.

Tra parentesi sono riportati i punteggi ELO dei giocatori secondo la lista FIDE di agosto.

Sono diverse le cose che si muovono attorno a questo 10° turno. Innanzitutto, la scelta dell’Uzbekistan quale sede dell’edizione olimpica 2026 (nel 2024 si andrà in Ungheria); resta da capire se sarà Tashkent o Samarcanda.

Quanto alla scacchiera, è proprio l’Uzbekistan il principale protagonista di giornata insieme a India 2, in un big match che ne nasconde un altro, quello tra D Gukesh e Nodirbek Abdusattorov, super protagonista delle Olimpiadi l’uno, Campione del Mondo rapid l’altro, classe 2006 l’uno, del dicembre 2004 l’altro. Finisce che Gukesh, in piene ristrettezze di tempo, si prende una forchetta di Donna con scacco e contemporaneo attacco al cavallo: è la prima sconfitta dell’indiano, ma anche il punto che vale il 2-2 all’Uzbekistan dopo che Javokhir Sindarov, contro Praggnanandhaa, si era ritrovato in un finale perso e noto in linea teorica anche dalle pagine del celebre libro “I 100 finali fondamentali” di Jesus De La Villa, edito in Italia da Le Due Torri, ma che è tra i più celebrati sui finali in tutto il mondo. Stante il 3-1 dell’Armenia sull’Azerbaigian (scontro più teso di questo è davvero difficile da immaginarlo, tanto più che si è verificato anche nel femminile), sono Uzbekistan e Armenia a guidare la corsa alla vittoria; inseguono India 1 e 2, tagliate fuori tutte le altre formazioni.

In campo femminile, invece, l’Azerbaigian travolge l’Armenia per 4-0, ma la vera notizia riguarda l’India che sconfigge per 3.5-0.5 il Kazakistan e vola da sola al comando, approfittando del 2-2 tra Georgia e Polonia. Con 17 punti, le indiane ne hanno uno di vantaggio su Polonia, Azerbaigian, Ucraina e Georgia, le uniche ancora in corsa per il successo.

Domani si disputerà l’ultimo turno, ma attenzione: l’orario sarà anticipato, perché si inizierà alle 6:30 italiane. L’Italia Open, che è al 25° posto della classifica, chiuderà con il Perù, una squadra con un buon livello medio che ha disputato un’Olimpiade sopra le attese finora. L’Italia femminile, invece, dal suo 38° posto cercherà di risalire quando affronterà il Messico, decisamente alla portata.

TUTTI I RISULTATI DEL 9° TURNO: OPENFEMMINILE

Foto: FIDE / Stev Bonhage

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