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Nuoto, David Popovici: “Posso battere il record del mondo dei 200 sl. Leggo Seneca e vivo bene con la filosofia”

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E’ una giornata con tanto azzurro nella piscina del Foro Italico ma una stella è pronta ad illuminare il cielo romano e il suo nome è David Popovici. Ha vinto 100 e 200 stile libero ai Mondiali di Budapest e qui vuole aggiungere anche i 400 alla sua collezione. Giovanissimo, ha già le idee chiare sul presente e sul futuro ma tutto parte da una grande conoscenza del passato che lo porta a non scomporsi quando qualcuno chiama in causa il suo quasi omonimo Popov. “L‘assonanza del mio cognome con quella di Popov, ci porta chiaramente ad essere paragonati, anche perché nel programma abbiamo gare praticamente identiche – dichiara il nuotatore rumeno – Poi nel nuoto appena qualcuno vince degli ori, in tanti vengono accostati a Phelps, ma io spero di esser Popovici e basta. In tanti mi chiamano il mago? È un soprannome che mi piace

Vita di tutti i giorni, per un ragazzo che vuole diventare presto padrone del mondo e forse già lo è, senza abbandonare le sue radici, le cose semplici che caratterizza la normalità di chi vive dalle sue parti.La priorità al momento è quella di stare in Romania per allenarmi e continuare a gareggiare. Successivamente si vedrà. Vivere questa vita non è facile: bisogna essere pronti e disposti a fare sacrifici. È dura, ma bisogna farlo se si vuole essere al massimo, sotto tutti i punti di vista: allenamento, dieta, riposo. Come mi vedono in Romania? Ho capito di essere diventato famoso: lo percepito dai media e dai social network. In tanti mi chiedono la foto. La chiave per migliorare? Come ha detto Haaland, il giocatore del Manchester City, lavoro, lavoro e sacrificio

L’Europeo romano, dopo il Mondiale di Budapest e l’Europeo juniores in casa sua, è quasi un momento di relax per Popovici.A Roma mi sento bene, sono rilassato e sono entrato nel mood di un’altra competizione; bello che si possa nuotare in un impianto all’aperto, in questo impianto. Il futuro di questo 2022? Ora penso agli Europei, a divertirmi e a trovare la chance di conquistare un’altra medaglia“.

Per Popovici l’Italia è soprattutto quella del nuoto e allora facile che il discorso cada su Gregorio Paltrinieri.Sono un grande fan di Gregorio. È uno straordinario nuotatore, ma prima di tutto una grande persona. Sono contento quando vince, da lui non posso che imparare

Tredici anni fa, in questa piscina Paul Biederman migliorava, anche grazie al costumone, il record dei 200 stile libero. Popovici sa di poter battere quel primato. “Ai record ci penso: quello di Paul Biedermann, sui 200, non sarà facile da ritoccare, anche perché rifarlo in questa piscina sarebbe iconico. Ma Paul era un umano come lo sono io: ce la posso fare”.

La filosofia di Popovici è tutta riassunta nel suo approccio alle gare: un mix di determinazione e concentrazione che può portarlo ancora più in alto, con uno spruzzo di storia filosofica.Mi avvicino alle competizioni sia pensando alla vasca sia cercando di focalizzarmi su altre cose. Leggo libri di filosofia, Seneca e non solo, che mi aiutano a vivere più serenamente la vita e gli eventi.
Per quanto riguarda il nuotare invece sappiamo che ci sono tanti aspetti da curare: dagli aspetti mentali alla strategia. Due cose importantissime, che vanno pianificate il più possibile: la distribuzione dei vari 50 in vasca deve portare alla costruzione del risultato finale“.

In collaborazione con Michele Cassano

Foto: Lapresse

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