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Ginnastica, dall’apoteosi di Vanessa Ferrari alla magia di Asia D’Amato: in 15 anni l’Italia è diventata una corazzata

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La ginnastica artistica femminile ha avuto una svolta determinante alle nostre latitudini in occasione degli Europei di Patrasso 2002. L’Italia conquistò la medaglia di bronzo nella gara a squadre: Monica Bergamelli, Ilaria Colombo, Maria Teresa Gargano salirono sul podio e quel giorno si capì che si poteva fare qualcosa di buono a livello internazionale. Poi arrivò il trionfo continentale a Volos 2006, quando le azzurre si inventarono una magia iperuranica battendo Romania e Russia, corazzate demoniache che apparivano insuperabili (oggi la Russia è esclusa dalle competizioni internazionali, tra l’altro da Campionessa Olimpica, mentre la Romania nemmeno riesce ad accedere a una finale europea).

Vanessa Ferrari conquistò il titolo mondiale nel concorso generale individuale pochi mesi dopo e si replicò nell’all-around degli Europei di Amsterdam 2007. Prima e unica italiana a riuscire nell’impresa sul giro completo, fino a ieri pomeriggio quando Asia D’Amato ha trionfato stupendamente a Monaco ed è salita sul podio insieme a Martina Maggio, splendida terza. Negli ultimi due decenni l’Italia ha compiuto un salto tecnico e agonistico davvero enorme: dal non riuscire a qualificare alle Olimpiadi di Atene 2004 (ma il discorso è complesso e meriterebbe un capitolo a parte, anche perché quel risultato fu la conseguenza di una gestione non brillantissima) al vincere un bronzo mondiale a squadre, a sfiorare il podio ai Giochi nel team event e a fare risuonare l’Inno di Mameli in un all-around europeo.

Asia D’Amato è riuscita in una magia che sembrava inarrivabile e impossibile, ma che è invece la naturale conseguenza di un lavoro mirato e strutturato, frutto di un talento cristallino che ha saputo crescere progressivamente in maniera inequivocabile. Lo stesso lavoro eseguito in maniera caparbia da Martina Maggio, fermata soltanto da una caduta alle parallele nel momento di maggior tensione. Nel giro di tre lustri, dall’apoteosi di Vanessa Ferrari al sigillo di Asia D’Amato, l’Italia è schizzata ai vertici mondiali ed è meritatamente tra le grandi.

Italia potenza della ginnastica artistica mondiale. Le Fate illuminano, il tricolore è tra i titani del Magnesio

Diamo uno sguardo all’albo d’oro: Italia ha vinto due ori all-around proprio come la Francia (Marine Debauve nel 2005, Melanie De Jesus Dos Santos nel 2019), la Germania (ma in versione Est, con Karin Buettner-Janz nel 1969 e Maxi Gnauck nel 1981) e la Cecoslovacchia (bisogna risalire alla doppietta di Vera Caslavska tra 1965 e 1967). Meglio hanno fatto solo Russia/Unione Sovietica (7+9), Romania (5) e Ucraina (3).

Asia D’Amato è tra nomi enormi come Nadia Comaneci, Larisa Latynina, Svetlana Khorkina, Aliya Mustafina, Daniela Silivas, Svetlana Boginskaya, Gina Gogean, Lilia Podkopayeva: l’apoteosi totale di una Fata che ha spiccato meritatamente il volo e ora è indubbiamente tra le grandi della storia italiana, visto che ha al collo anche due medaglie iridate (un bronzo a squadre e un argento al volteggio).

Foto: Lapresse

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