Nuoto
Nuoto, Gregorio Paltrinieri: “Il record del mondo non è un’ossessione. Galossi mi ricorda Thorpe”
Una perenne sfida con se stesso e il mettersi in discussione per passione. Gregorio Paltrinieri, nel “day after” del “Big bang” degli 800 stile libero, si è raccontato ai microfoni di OA Sport e dei media presenti al Foro Italico di Roma, sede degli Europei 2022 di nuoto.
Per il carpigiano il successo nelle sedici vasche è valso il sesto titolo continentale della carriera nel nuoto in vasca, oltre al fatto di constatare che nelle undici gare disputate a partire dal 2012 abbia sempre centrato il podio. Nel caso specifico degli 800 sl, la serie consecutiva di top-3 è pari a sei.
Una voglia di gareggiare e di vincere incredibile, nonostante i titoli, i riconoscimenti. La prima domanda, quindi sorge spontanea: da dove trova Paltrinieri la voglia di essere ancora a qui a gareggiare?
“Parte dal piacere che ho di gareggiare e di far fatica ogni giorno. Se non fosse così, avrei fatto altro. In questo sport, come in tutte le cose, il solo talento non basta, ma per essere così costante nel tempo è necessario amare il duro lavoro e non accontentarsi mai. Io so quanto, dopo ogni allenamento, io abbia spinto per il raggiungimento del mio traguardo. La gara è solo l’ultimo tassello di un percorso che parte appunto dalla preparazione quotidiana“.
Negli 800 sl abbiamo visto una vittoria diversa da quella a cui lei ci ha abituato. Non è partito subito forte per fare selezione, ma ha atteso gli ultimi 200/300 metri per cambiare drasticamente passo. Questo le deriva anche dall’esperienza in acque libere?
“Sicuramente sì. Nel fondo ci sono tanti modi per vincere e io ho cercato di far tesoro di questa esperienza anche per le gare in piscina, sapendo contro chi devo lottare per vincere“.
E dunque che 1500 stile libero ci dobbiamo aspettare qui a Roma?
“Vedremo, posso dire che la mia condizione sia migliore di quella di Budapest dove ho vinto in 14:32. Non è detto che questo possa tradursi in un tempo migliore, ma è chiaro che la vittoria degli 800 sl mi ha dato consapevolezza ulteriore nel lavoro che ho fatto“.
Sarà quindi una gara diversa da quella della Duna Arena?
“In quel caso non era solo un discorso di condizione, ma anche di motivazioni. A Budapest venivo dal quarto posto degli 800 sl che mi aveva deluso e avevo tanta rabbia dentro di me. Per questo in Finale ho cercato di mettere tanto di quello spirito di rivalsa, abbinato a una condizione buona“.
In questo contesto, il record del mondo di Sun Yang è sempre un obiettivo?
“Come ho detto spesso, il mio principale obiettivo è mettere la mano davanti agli altri. Per fare questo, è necessario spingere e andare forte. Non vivo il record del mondo con l’ossessione di farlo a tutti i costi, io voglio solo vincere“.
Determinazione nelle sue parole, ma quanto è bello poi gareggiare davanti a questo pubblico meraviglioso?
“Bellissimo, non vedo l’ora di farlo e negli 800 sinceramente è stato speciale. C’era elettricità nell’aria e alla fine è stato veramente meraviglioso, poi con un altro italiano sul podio…”.
Ecco, Greg parliamo di Lorenzo Galossi, sedici anni per lui e non sentirli. Si rivede un po’ in questo ragazzino?
“E’ vero ha 16 anni, ma fisicamente è impressionante, sembra quasi Thorpe per come nuota. Indubbiamente mi rivedo nella sua grande determinazione e ambizione. Anch’io quando ero più giovane avevo questo desiderio che non tutti hanno“.
E’ quindi un suo erede?
“Non so, lui è molto più veloce di me e ha caratteristiche un po’ diverse. Per quanto mi riguarda è destinato a essere un campione e a fare bene su più distanze. Voglio dire, nuotare 7:43 negli 800 sl a quell’età è bestiale…“.
Una lunga carriera Paltrinieri, ma come è cambiata la sua vita agonistica?
“Sicuramente io ho cercato sempre di trovare dei nuovi obiettivi da centrare, facendo delle scelte anche molto discontinue per avere degli stimoli. Avere queste motivazioni è stato determinante per i risultati che ho ottenuto anche perché non fosse così, per le cose che ho vinto, avrei potuto smettere“.
Pensa che lei e altri campioni di questo presente abbiano influito su questo circolo virtuoso del nuoto italiano, sempre più una squadra vincente?
“Il traino delle nostre vittorie passate è stato importante per far sì che questi ragazzi avessero la voglia di fare lo stesso e probabilmente ci sono state delle evoluzioni anche nell’allenamento. E’ tutto il sistema che è cresciuto e portato ai risultati che stiamo vedendo“.
Chi ha colpito maggiormente la sua attenzione della Next Gen italiana?
“Ceccon è sicuramente quello che dal punto di vista acquatico è il più ecclettico, ma ce ne sono anche altri: Martinenghi sta facendo benissimo e mi ripeto su Galossi: è impressionante per come nuoti a 16 anni e il fisico che ha“.
In sostanza, possiamo stare tranquilli per il futuro?
“Direi proprio di sì“.
VIDEO INTERVISTA A GREGORIO PALTRINIERI
Foto: LaPresse