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Vuelta a Espana 2022, un nuovo Remco Evenepoel in salita. Da verificare la tenuta sulle tre settimane

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La tappa numero 6 della Vuelta a Espana ha espresso i primi verdetti per quanto riguarda salite e corridori di classifica. Ovviamente non siamo che al primo dei tanti arrivi in salita previsti e sarebbe prematuro tracciare dei bilanci definitivi, ma di certo l’Ascension al Pico Jano ha dato delle indicazioni importanti.

Su tutte, la grande novità è quella di un inedito Remco Evenepoel che, invece di difendersi, ha attaccato i suoi rivali sul terreno più duro, facendo sostanzialmente il vuoto alle sue spalle. Il talento del giovane belga è assolutamente fuori discussione, la sua capacità di andare forte su ogni terreno è quella che appartiene solo ai grandissimi, nonostante quanto dicano i suoi tanti detrattori.

L’abbiamo visto attaccare da lontano e stravincere in tante occasioni, non ultima la Liegi-Bastogne-Liegi di quest’anno, ma una prestazione del genere su una salita vera, lunga come quella affrontata oggi, è un ulteriore tassello verso la sua completa fioritura. La sua andatura ha prima spezzato la resistenza di Simon Yates e Richard Carapaz, per poi lasciarsi alle spalle anche Jai Hindley e Primoz Roglic, quattro corridori già in grado di vincere almeno un Grande Giro. L’unico in grado di tenere la sua ruota è stato Enric Mas, con il giovanissimo Juan Ayuso che non è arrivato troppo distante.

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La domanda ora è quanto possa tenere il belga sulle tre settimane. L’unico altro Grande Giro da lui disputato, il Giro d’Italia 2021, l’ha visto andare fortissimo nella prima settimana, per poi sciogliersi al sole nelle prime tappe di alta montagna. La strada è ancora lunghissima, ci sarà ancora tanta salita, diversi passaggi sopra ai 2000 metri di altitudine, ma l’impressione è che quello di questa Vuelta sia un Remco diverso. Solo la strada potrà dirci la verità.

Foto: LaPresse

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