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US Open 2022: Swiatek, Pegula, Pliskova e Sabalenka, tra l’Est e gli States, tra due generazioni e stili diversi

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Si è già parlato tanto del torneo femminile agli US Open, forse più che in passato, per diverse ragioni. Naturalmente il discorso legato a Serena Williams è stato quello predominante, e ci mancherebbe altro: parliamo di una giocatrice che ha segnato 25 anni di tennis, e che di Slam ne ha vinti 23. New York, del resto, le ha tributato la giusta passerella verso un addio anche più lungo del previsto, dato che si è issata fino al terzo turno.

Sono però anche altre, e numerose, le questioni da affrontare per quanto riguarda ciò che è successo e sta per succedere. Va infatti ricordato come ai quarti di finale fossero giunte giocatrici da quattro i continenti. Un’eventualità in semifinale non si potrà verificare, dal momento che la tunisina Ons Jabeur e l’australiana Ajla Tomljanovic si sono affrontate tra loro e la numero 5 del seeding ha vinto; al massimo di continenti ne potremo avere tre.

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Va però considerato come le probabilità più alte siano di una specie di Jabeur conto Europa. Questo in virtù del fatto che Iga Swiatek, numero 1 del mondo per un tempo che si presume abbastanza ampio (almeno fino alla prossima stagione sul rosso la vetta non gliela tocca più nessuna), è nettamente favorita con l’americana Jessica Pegula pur avendo mostrato qualche segnale non simpaticissimo nel primo set con la tedesca Jule Niemeier. A suo favore ci sono però i precedenti recenti: nel 2-1, infatti, ci sono un 6-2 7-5 in semifinale a Miami e un 6-3 6-2 nei quarti al Roland Garros. Un po’ come dire che lo stile difensivo di Pegula non basta contro una che, in qualunque situazione di gioco, ha una soluzione.

Nell’Est d’Europa c’è fermento tennistico, ma soprattutto il confronto tra una veterana e una giocatrice che, pur essendo certezza dei tempi moderni di questo sport, non è mai riuscita a prenderne realmente le redini. Karolina Pliskova sembrava destinata a una lenta discesa, invece ha ripreso a marciare spedita e, a 29 anni, si trova davanti una bella occasione per spingersi di nuovo verso vette che sono diventate sempre più rare dal 2019 in avanti (“solo” finale a Wimbledon 2021). Di contro, alla bielorussa Aryna Sabalenka si ripresenta l’opportunità di difendere la semifinale conquistata un anno fa. E c’è un dato particolare: i due precedenti del 2018 li ha vinti Sabalenka, quelli del 2021 Pliskova. In sostanza, spareggio per una semifinale.

Foto: LaPresse

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