Seguici su

Rugby

Rugby femminile: Manuela Furlan, l’addio più doloroso alla palla ovale

Pubblicato

il

“Quindi è finita? Sì, in un certo senso sì. Fa male? Tanto. Tantissimo. In quegli istanti lo capisci, vedi tutto il percorso: la preparazione, la qualificazione, la nuova preparazione, i raduni, le amichevoli. Tutto per poi finirla così. Fa parte del gioco però forse nessuno ci prepara mai al “se dovesse succedere..”. Il tempismo poi parliamone, è discutibile. Quanto mi fa incazzare!” ha scritto Manuela Furlan, capitana dell’Italrugby femminile, sui social. Dopo la visita medica che ha sentenziato probabilmente il suo addio al rugby giocato.

Manuela, infatti, è uscita per infortunio al 72’ durante l’incontro Francia-Italia, giocato sabato 3 settembre allo Stade des Arboras di Nizza, e ha riportato un trauma distorsivo del ginocchio destro, una lesione del legamento crociato anteriore e del legamento collaterale mediale. E a 34 anni questo stop significa per la capitana azzurra l’addio quasi certo al rugby giocato.

“È tutto un miscuglio di emozioni, di pensieri. Ecco, non date mai per scontato che sia facile, perché tanto “è solo un gioco”. No, è molto di più. È lavorare e incastrare gli allenamenti. Sono rinunce, agli svaghi, alle cose di famiglia. È la percezione, a volte di non avere abbastanza tempo, ma poi riesci a fare tutto. Perché lo vuoi. È tanta forza fisica ma molto più forza mentale. Il tutto per degli obiettivi, in questo caso un obiettivo” ha continuato Manuela, che poi ha guardato al futuro.

“Quindi ora? Non lo so. Non so se sarò più forte. Ma ho ancora un compito. Guidare le mie compagne e in qualche modo lo farò. Perché le mie ragazze sono forti, e sono così convinta di questo che per me e per loro, in qualche modo questo mondiale lo giocherò al loro fianco. Perché ce lo meritiamo. Grazie a loro, allo staff, alle compagne di squadra, alle ex compagne, agli amici, agli amici di amici, ai tifosi, agli appassionati, a chi mi conosce, a chi no, a chi per orgoglio non ha scritto, a chi lo ha fatto mettendolo da parte, a chi mi vuole bene e a chi mi vuole male. Da tutto questo, alla fine, sto già imparando molto. Celebreremo la fine della mia carriera in maniera diversa, magari con una birra, a bordo campo, a sostenere queste ragazze che giocano a rugby” ha concluso Manuela Furlan. Capitana fino all’ultimo.

Foto: Valerio Origo – LPS

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità