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Boxe: Michael Magnesi alla difesa del Mondiale IBO superpiuma più difficile contro Anthony Cacace

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Manchester, di fatto, per Michael Magnesi diventa il luogo dove può cambiare tutto. Oppure dove può finire tutto. Il Lupo Solitario italiano è atteso dal combattimento più difficile della propria carriera, quella con cui vuole ancora confermarsi Campione del Mondo IBO dei pesi superpiuma contro un rivale esperto, Anthony Cacace, 33 anni, nordirlandese e un conto aperto con certi tratti di sfortuna da cancellare nel suo modo di vedere le cose.

Da quando lo stop per il lockdown da Covid-19 è terminato, infatti, “The Apache” è riuscito a combattere una sola volta, contro Lion Woodstock per mantenere il titolo britannico della sua categoria di peso il 28 agosto 2021. Poi più nulla. Avrebbe dovuto mettersi in gioco ad aprile, e non in un luogo qualsiasi, ma a Wembley e, per di più, nel sottoclou di Fury-White. Ma, a tre giorni dalla sfida con Jonathan Romero, ex iridato dei supergallo, il colombiano ha dovuto rinunciare per problemi legati al visto.

E a quel punto la furia di Cacace si è riversata feroce sui social, dubitando addirittura del proprio futuro nel pugilato: comprensibile, dato che per tre mesi non aveva visto la sua famiglia pur di prepararsi, solo per trovarsi a mani vuote. Ed è per questo che la sua voglia di prendersi un traguardo importante è molto alta: di tempo, del resto, non gliene rimane poi troppo.

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Certo, dall’altra parte del ring ciò che troverà l’uomo venuto da Belfast è un laziale assetato di voglia. Del resto, le dichiarazioni di “Lone Wolf” sono prive di ogni margine lasciato all’immaginazione: “Non sa a cosa va incontro, lo sbranerò”. Inutile dire che il concetto di sbranare si associa a una conclusione prima del limite. Il suo manager Davide Buccioni ha rimarcato, inoltre, come questa scelta di andare a difendere il titolo all’estero, in una AO Arena da oltre 20.000 posti, sia un passo necessario per dare a Magnesi quel giusto rispetto internazionale che lo può portare verso lidi più alti.

C’è anche un altro motivo per cui tenere a questa sfida mondiale di Magnesi: delle 86 cinture (lasciando in secondo piano qualche altro titolo in sostanza “minore”) iridate assegnate in giro per il pianeta, l’unica che porta il tricolore addosso è proprio la sua. Ed è per questo che il combattimento di stasera, come tutte le sue altre difese, rappresenta uno snodo importante non solo per la persona Michael Magnesi, ma anche per l’intero pugilato italiano, che dal 2001 a oggi di campioni mondiali ne ha avuti appena cinque. Nei 21 anni precedenti erano stati ben 21.

Foto: LiveMedia/Domenico Cippitelli – LivePhotoSport.it

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