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Ciclismo

Filippo Ganna leggenda che cammina. Il Superman che ha sfidato la fisica ora è un eroe popolare

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Una leggenda che cammina, nessuno come lui. Vincenzo Nibali si è ritirato da qualche giorno, eppure l’Italia resta grande nel ciclismo grazie ad un incommensurabile Filippo Ganna. A 26 anni ha già vinto 8 ori ai Mondiali, di cui 6 su pista e 2 su strada, mentre alle Olimpiadi vanta il titolo con il quartetto (e dire che ai Giochi, ormai da anni, si è deciso di escludere l’inseguimento individuale a vantaggio del keirin…).

E pensare che l’attuale stagione, sino a venerdì 7 ottobre, aveva riservato più delusioni che gioie al nativo di Verbania. L’obiettivo maglia gialla sfumato al Tour de France, un Mondiale su strada chiuso fuori dal podio e tante critiche (dai social) che hanno ferito un campione abituato a dominare, il cui DNA fatica ad accettare la sconfitta. In sei giorni non solo è cambiato tutto, ma potrebbe anche paradossalmente essere iniziata una nuova storia.

Niente e nessuno potrà mai cancellare i trionfi e gli ori che ha collezionato sin qui Filippo Ganna. Tuttavia la sensazione è che tra Grenchen e Saint Quentin en Yvelines abbia acquisito una notorietà mai avuta in precedenza, diventando finalmente a tutti gli effetti un eroe popolare. Lo ha fatto con due imprese che destano sensazione e scalpore nell’immaginario collettivo: è l’uomo che sfida il tempo, la fisica e la biologia. 56,792 km percorsi in un’ora, 4000 metri in 3’59″636: ha abbattuto dei limiti che sembravano inarrivabili, si è spinto oltre i confini dell’immaginazione. Ora è un gigante onnipotente e nel breve periodo non si vede nessun altro al mondo capace di avvicinare simili imprese. Filippo Ganna è l’uomo che rende la fantasia una estasiante realtà, traendo nuova linfa da sfide sempre più impossibili.

Fateci caso: mai si era visto un Pippo così felice come in questi sei giorni, nemmeno per l’oro olimpico o per qualsiasi precedente trionfo. È come se si fosse tolto un peso dopo una stagione in cui l’inquietudine ed i dubbi si sono insinuati subdolamente nella testa, su tutti (forse?) anche quello di non essere quello di prima. Tutto spazzato via con due prestazioni da vero Superman, ormai un deus ex machina del ciclismo italiano. Queste mese di ottobre potrebbe averci regalato un ‘nuovo’ Filippo Ganna, che ha già raggiunto tutti gli obiettivi prefissati nella sua carriera (potrebbe ritirarsi domani e verrebbe ricordato tra i più grandi pistard di ogni epoca, nonché come uno dei monumenti dello sport italiano) e proprio per questo, nell’età in cui di solito si raggiunge la piena maturità, con una rinnovata serenità d’animo sembra pronto a lanciarsi verso traguardi ancora più ambiziosi.

Intanto, a soli 26 anni, è diventato il corridore più vincente della storia dell’inseguimento individuale ai Mondiali su pista: nessuno aveva mai conquistato 5 medaglie d’oro. Il prossimo obiettivo diventa quello di stabilire anche il primato complessivo di podi (9) che appartiene a Leandro Faggin (Ganna è a 7). Leggenda che cammina.

Foto: Lapresse

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