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MotoGP, la crisi della Yamaha: un podio nelle ultime 8 gare, è diventata la sesta forza?

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Dopo aver dominato la prima metà della stagione, sfruttando al meglio tutti gli errori e la discontinuità dei ducatisti (Francesco Bagnaia in primis), Fabio Quartararo è piombato in una crisi profondissima che lo ha visto dilapidare la bellezza di 91 punti di vantaggio su Pecco in sole otto gare.

In realtà il passivo del Diablo in questo lasso di tempo è ancora più pesante, perché oggi (in seguito al sanguinoso zero di Phillip Island) si trova addirittura nel ruolo di inseguitore a 14 punti dalla vetta, di conseguenza dalla tappa di Assen in poi il francese classe 1999 ha perso ben 105 punti nel confronto diretto con il piemontese della Ducati. 

Un ruolino di marcia allucinante ed impensabile per il vero grande protagonista della prima metà del campionato, che aveva collezionato sei piazzamenti consecutivi nella top 4 (con 3 vittorie e 2 secondi posti) dal Portogallo alla Germania, dando la sensazione di poter gestire abbastanza tranquillamente la sua difesa del titolo ottenuto nel 2021.

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Il brutto errore commesso nel GP d’Olanda (doppia caduta e contatto con Aleix Espargarò che gli costa un long lap penalty per la tappa successiva) ha poi cambiato l’inerzia del campionato, con Bagnaia che ha infilato successi riavvicinandosi minacciosamente alla vetta della generale.

Le lacune tecniche della Yamaha sono parse sempre più evidenti (soprattutto in termini di velocità sul dritto) e Quartararo non è più riuscito a metterci una pezza con continuità, perdendo inevitabilmente un po’ di lucidità e di fiducia nel momento in cui ha capito di non poter competere ad armi pari con i suoi rivali. Dopo la pausa estiva il 23enne nizzardo è salito sul podio solo in Austria (2° con una rimonta pazzesca ed un paio di sorpassi clamorosi sulle Ducati), mentre nessuno degli altri piloti di Iwata è stato in grado di chiudere almeno una volta nella top 10 una gara asciutta in tutta la stagione.

Ad oggi la M1 è forse la moto meno prestazionale della griglia, sicuramente alle spalle di Ducati, Aprilia, Suzuki e Honda (con Marc Marquez in sella), ma probabilmente dietro anche ad una KTM capace di esaltarsi sul bagnato (al contrario di una Yamaha spesso disastrosa con l’acqua) ed in alcuni contesti a seconda delle caratteristiche di ciascun pilota.

Credit: MotoGP.com Press

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