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Atletica, Mondiali Indoor: niente Record per Ukhov, Pryce storica. Tutti i risultati

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A Sopot (Polonia) si sono appena conclusi i Mondiali indoor di atletica leggera.

 

Ci si attendeva il Record del Mondo, ma purtroppo non è arrivato. Ci si aspettava grandissimo spettacolo e c’è stato. A Ivan Ukhov non è riuscita l’impresa di abbattere lo storico primato di Sotomayor (2.43), un numero assolutamente alla portata del russo che durante questo inverno aveva già attaccato due volte il paradiso del cubano e che aveva saltato 2.42 un paio di settimane fa.

Mutaz Essa Barshim realizza un percorso netto fino al vertiginoso 2.38, il Campione Olimpico sceglie invece una tattica scellerata e rifiuta dei salti (realizza solo 2.20, 2.29, 2.34). Il 2.38 diventa un piatto indigesto per Ukhov che riesce a superare l’asticella solo al terzo tentativo.

I due big si sfidano per l’oro a 2.40: per entrambi arrivano purtroppo tre nulli. L’oro va così al collo del qatariota, argento per il russo, bronzo al sorprendente ucraino Andriy Protsenko (2.36 alla prima).

Sesto il nostro Marco Fassinotti che fa sostanzialmente il suo: 2.29 al primo tentativo, poi tre nulli abbastanza netti a 2.32. Il piemontese, fresco primatista nazionale (2.34), non riesce ad eguagliare il suo livello e porta a casa il miglior risultato italiano di questa spedizione.

 

Immensa Shelly-Ann Fraser Pryce che, da vera Cannibale, vince il suo primo titolo al coperto. I 60 metri si inchinano allo strapotere della giamaicana che vince con un perentorio 6.98. Miglior prestazione mondiale stagionale (non si era ancora scese sotto i sette secondi), a due soli centesimi dal record nazionale. Campionessa del Mondo sui 100 metri e sui 200 metri a Mosca 2013, Campionessa del Mondo sui 100m Berlino 2009, Campionessa Olimpica sui 100 metri a Londra 2012 e a Pechino 2008: questo il favoloso palmares della Regina della velocità.

Argento all’ivoriana Murielle Ahouré (7.01, stagionale), bronzo alla sorprendente Tianna Bartoletta (7.06, stagionale).

 

Livello impressionante sui 60 metri ostacoli. Per entrare in finale serviva un vertiginoso 7.58 e l’atto conclusivo è stato davvero spettacolare, con tre atleti sulla stessa linea al traguardo. Medaglia d’oro allo statunitense Omo Osaghae che stampa un super 7.45, eguagliando così la miglior prestazionale mondiale stagionale che Pascal Martinot-Lagarde aveva registrato qualche settimana fa.

Il francese oggi è solo secondo e torna sul podio iridato dopo il bronzo di Istanbul 2012 (7.46). Bronzo all’altro transalpino Garfield Darien (7.47, personale).

 

Doppietta americana nelle staffette 4x400m. Al maschile esce il nuovo Record del Mondo (si corre davvero poco la specialità) con il 3:02.13 corso da Clemons, Verburg, Butler III e Smith. Argento alla Gran Bretagna (3:03.49), bronzo alla Giamaica (3:03.69, nazionale).

Al femminile 3.24.83 per le statunitense davanti alla Giamaica (3:26.54, record nazionale) e alla Gran Bretagna (3:27.90).

 

Incredibile colpo di reni di Lyukman Adams. In una finale del salto triplo priva degli italiani, dei due big statunitensi e di Teddy Tamgho, il russo di origini africane conquista l’oro volando a 17.37 all’ultimo tentativo, impedendo a tutti di poter quantomeno replicare. Alle sue spalle il favorito cubano Ernesto Revé che era in testa grazie al 17.33 realizzato alla seconda prova. Il cubano, però, si infortunava poco dopo e deve dire addio alla pedana. Bronzo all’altro cubano Pedro Pablo Pichardo (17.24).

 

Chanelle Price firma la miglior prestazione mondiale stagionale sugli 800 metri. La statunitense vince meritatamente l’oro con un buon 2:00.09, ottenuto con una progressione finale che ha ammazzato le avversarie. Argento alla bellissima polacca Angelika Cichocka (2:00.45), bronzo alla bielorussa Marina Arzamasova (2:00.79, personale) che ha sfruttato al meglio un contatto finale con la rimontante Nataliia Lupu.

 

Mohammed Aman si conferma Campione degli 800 metri e bissa il successo conquistato alla rassegna iridata outdoor di Mosca 2013. L’etiope rimane alle spalle della fantastica coppia polacca per tre giri, suda freddo per qualche secondo poi passa all’esterno e va a trionfare in 1:46.40. Il pubblico si vede tolto di una bellissima doppietta polacca. Dopo aver festeggiato con un grande boato l’argento di Adam Kscszot (1:46.76) e il bronzo Marcin Lewandowski (1:47.09), durante la cerimonia si accorgono che quest’ultimo è stato squalificato per aver messo il piede sinistro oltre il cordolo per una volta… Il bronzo passa così al britannico Andrew Osagie (1:47.10).

 

Genzebe Dibaba si laurea Campionessa del Mondo dei 3000m con una facilità disarmante. L’etiope, che nell’ultimo mese ha realizzato i tre Record Mondiali di 1500m, miglio e 3000m, parte tutta sola a tre giri dal termine e fa il vuoto: 8:55.04 di passeggiata (per chi è capace di 8:16), davanti alla keniota Hellen Onsando Obiri (8:57.72) e a Maryam Yusuf Jamal dal Bahrein (8:59.16). Nona Margherita Magnani (9:10.13).

 

Dopo il bronzo dei Mondiali di Mosca 2013 e l’argento alle Olimpiadi di Londra 2012, Yarisley Silva conquista finalmente il primo oro della carriera. La cubana si laurea Campionessa del Mondo di salto con l’asta superando 4.70 al primo tentativo. Argento alla russa Anzhelika Sidorova e alla ceca Jirina Svobodova (entrambe 4.70 all seconda prova). Solo quarta la brasiliana Fabiana Murer (4.70 alla terza). Tutte e quattro, insieme alla primatista mondiale Jennifer Suhr (4.65, quinta), hanno provato poi 4.75 ma sono arrivati solo degli errori

 

Il keniota Calbe Mwangangi Ndiku raccoglie la prima vittoria da senior correndo i 3000 metri in 7:54.94. Andato via a un giro e mezzo dal termine, ha dovuto contenere il tentativo di rimonta di un eterno Bernard Lagat: a 39 anni lo statunitense, Campione del Mondo ad Osaka 2007, ritorna su un podio internazionale dopo cinque anni (ultima volta alla rassegna iridata di Berlino 2009) conquistando un bellissimo argento (7:55.22). Solo terzo l’etiope Dejen Gebremeskel (7:55.39), favorito della vigilia.

 

Eloyse Lesueur vince l’oro del salto in lungo. La francese conquista il suo primo successo in carriera, tornando ad altissimi livelli dalla rassegna iridata di Valencia 2008. La transalpina trova lo spunto vincente al quarto tentativo: un buon 6.85, per scavalcare di quattro centimetri la britannica Katarina Johnson-Thompson in testa fino a quel momento (poi seconda con 6.81). Terza la serba Ivana Spanovic (6.77) che scavalca la britannica Shara Proctor proprio all’ultimo tentativo (in precedenza 6.68 per entrambe). Solo settima la bellissima russa Darya Klishina (6.51).

 

(foto IAAF)

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