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Ginnastica artistica, Mondiali 2022: le favorite per l’all-around. D’Amato e Maggio ci provano, regna l’incertezza

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Il concorso generale individuale femminile si preannuncia particolarmente incerto ai Mondiali 2022 di ginnastica artistica. La russa Angelina Melnikova non potrà difendere il titolo all-around, non vedremo nemmeno le statunitensi Leanne Wong e Kayla DiCello che salirono sul podio nella passata edizione, oltre alla Campionessa Olimpica Sunisa Lee e alla fuoriclasse Simone Biles che sembra essere uscita dai giochi.

Gli USA possono però affidarsi a Jade Carey, Campionessa Olimpica al corpo libero e maestra al volteggio: può fare la differenza sul giro completo e sognare in grande. L’Italia può provarci con Martina Maggio e Alice D’Amato: la brianzola è stata terza agli Europei e ha appena vinto i Campionati Nazionali con un decimo di vantaggio sulla genovese, decisamente solida e già ottava lo scorso anno. La brasiliana Rebeca Andrade può piazzare la stoccata dopo l’argento di Tokyo.

Melanie De Jesus Dos Santos torna sul grande palcoscenico dopo aver steccato i Giochi e aver saltato i recenti Europei. La 22enne francese, Campionessa d’Europa all-around tre anni fa e mai sul podio ai Mondiali, ha tutti i mezzi per fare saltare il banco. La Gran Bretagna schiererà le gemelle Jessica e Jennifer Gadirova, ma avranno alzato rispetto agli ultimi deludenti Europei? Potranno fare leva anche su Alice Kinsella, seconda nell’all-around dell’ultima rassegna continentale alle spalle di Asia D’Amato.

La Cina è sempre solita coprirsi nel corso della stagione e potrebbero sbucare delle sorprese, ma un nome è già ben noto nel circuito: Xijing Tang, argento iridato sul giro completo nel 2019 e argento olimpico alla trave. Da temere anche la sua connazionale Wei Xiaoyuan, che fu sesta dodici mesi fa. Attenzione alla belga Nina Derwael, Campionessa Olimpica e del Mondo alle parallele capace di dire la sua anche sugli altri attrezzi. Partono nelle retrovie la francese Carolann Heduit, la belga Lisa Vaelen, l’olandese Naomi Visser, la rumena Ana Barbosu e l’ungherese Zsofia Kovacs.

Foto: Lapresse

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