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Formula 1
F1, Ferrari e la fragilità del motore: la poca affidabilità ha causato un peggioramento delle prestazioni
La potenza è nulla senza controllo. Così recitava un celebre spot di qualche annetto fa che di relazioni un po’ le potrebbe avere con la F1 attuale in fatto di gomme. Senza perdersi in chiacchiere, in Ferrari si pensa di chiudere nel migliore dei modi la stagione, dovendo però fare i conti con questioni che sono evidentemente irrisolte.
Si parla di motore. E’ un dato di fatto, confermato dallo stesso Mattia Binotto, che la scuderia di Maranello abbia compiuto uno sforzo molto importante sulla power unit per recuperare terreno rispetto a Honda e a Mercedes. In termini di prestazione pura l’obiettivo è stato centrato, ma l’affidabilità è venuta a mancare.
Le tante rotture della prima parte del 2022 sotto l’insegna del Cavallino Rampante hanno causato perdite di punti importanti che hanno fatto tramontare i sogni iridati. Una situazione non facile da risolvere e che ha costretto i tecnici ferraristi a dover agire di conseguenza. Tradotto: spingere di meno su fronte delle prestazioni e cercare maggior consistenza. Un modus operandi, quasi obbligato, che ha visto la F1-75 diventare sempre meno convincente non soltanto nel confronto con la Red Bull, ma soprattutto con Mercedes.
Non è un caso che i 40 punti di margine della Ferrari nel confronti del team di Brackley nella classifica dei costruttori non siano una rassicurazione per il Cavallino della propria piazza d’onore. Di conseguenza, uno degli obiettivi del 2023 sarà quello di prevenire le problematiche del motore senza però andare a compromettere la velocità della monoposto.
Foto: LiveMedia/Florent Gooden / Dppi/DPPI