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Calcio, Mondiali 2022: il Sudamerica non vince da 20 anni. Brasile o Argentina spezzeranno l’egemonia europea?

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Domenica 20 novembre la partita Qatar-Ecuador aprirà ufficialmente la XXII edizione dei Mondiali di calcio. Per vedere le prime big scendere in campo bisognerà invece attendere il giorno dopo, quando sia l’Inghilterra che l’Olanda disputeranno il proprio match inaugurale, rispettivamente contro Iran e Senegal. Come d’abitudine, i temi attorno al torneo sono davvero parecchi, cionondimeno ce n’è uno di natura prettamente geografica che merita di essere approfondito.

Siamo nel pieno di un’inedita sequenza di affermazioni europee, priva di precedenti nella vita ormai quasi secolare della manifestazione. L’ultima vittoria di una compagine sudamericana risale a 20 anni fa, quando il Brasile vinse il Mondiale disputato fra Giappone e Corea del Sud. Questa edizione, proprio come quella di allora, si disputa in Asia. Certo, da tutt’altra parte rispetto a quella tenutasi nell’Estremo Oriente, però il continente è il medesimo. Che sia di buon auspicio?

In effetti, per decenni il massimo torneo calcistico è stato fortemente territoriale. Dal 1930 al 2006 abbiamo avuto una dinamica ripetitiva e lampante. Quando i Mondiali si giocavano in Europa, li vinceva un’europea, mentre se andavano in scena in un altro continente, allora trionfava una sudamericana. La regola ha avuto un’unica eccezione, il 1958, quando il Brasile si impose in Svezia. Non a caso quella Seleçao, nella quale si trovavano fianco a fianco Pelé, Vavà, Garrincha, Didì e Zito, è entrata nella leggenda come una delle squadre più forti di sempre.

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In ogni caso, l’alternanza è stata quasi perfetta per tre quarti di secolo. Nel III millennio, però, qualcosa è cambiato. Nel 2010 la Spagna è entrata nella storia diventando la prima nazionale del Vecchio Continente a vincere una Coppa del Mondo giocata fuori dall’Europa (Africa, nel caso di specie). Dopodiché nel 2014 la Germania ha spezzato la maledizione che voleva le europee sempre battute quando il Mondiale si disputava nelle Americhe. L’albo d’oro dal 2006 in poi recita “Italia, Spagna, Germania, Francia”. Situazione, come detto, mai verificatasi prima d’ora ed esacerbata dal fatto che in questo periodo ben tre finali su quattro siano state tutte europee (solo l’Argentina nel 2014 ha impedito una sorta di monopolio).

Dando per scontato che anche in questo 2022 sarà l’Europa o il Sudamerica a vincere, la domanda è se il predominio del Vecchio Continente è destinato a proseguire. Non è un mistero che i bookmakers indichino Brasile e Argentina quali principali favorite per il successo finale. Generalmente, chi deve fare affari con le scommesse ci vede bene con le quote. Ciononostante, sappiamo bene come nel calcio non vi sia mai nulla di scontato e la concorrenza di Francia, Spagna e Inghilterra (giusto per citare tre nazionali “a caso”) sia particolarmente agguerrita. La risposta al quesito di cui sopra arriverà attorno al 18 dicembre, giorno della finale.

Foto: La Presse

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