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Salto con gli sci
Salto con gli sci, Coppa del Mondo Ruka 2022. Ryoyu Kobayashi può calare un poker mai riuscito a nessuno
Archiviato l’esperimento di Wisla, andato in scena ormai tre settimane fa, la Coppa del Mondo maschile di salto con gli sci entra nel vivo. Si riprende dalla Finlandia, ovvero da Kuusamo, location ormai assurta al ruolo di classica di inizio stagione. Dopo una saltuaria apparizione in calendario nel 1996, l’appuntamento ospitato dalla stazione sciistica di Ruka è diventato fisso dal 2002, disputandosi peraltro sempre a fine novembre o a inizio dicembre. Dopotutto, non è facile trovare località in grado di garantire un trampolino innevato in questo periodo dell’anno.
Al di là della neve, da queste parti purtroppo c’è anche la certezza di dover fare i conti con le bizze del vento. L’imponente impianto, chiamato Rukatunturi, è sovente soggetto ai capricci di Eolo. Non a caso è particolarmente temuto dagli atleti, poiché talvolta caratterizzato da pericolosi e improvvisi vuoti d’aria, assolutamente imprevedibili anche dai saltatori più esperti se questi hanno la sfortuna di presentarsi in stanga di partenza nel momento sbagliato.
Non sorprende, quindi, che qui le condizioni atmosferiche abbiano sovente sparigliato le carte, come testimoniato dal fatto che le 30 gare valevoli per il massimo circuito sinora portate a termine abbiano avuto 23 vincitori differenti. Fra di essi spiccano in modo particolare due nomi, ovverosia quelli di Simon Ammann e Ryoyu Kobayashi. Lo svizzero e il giapponese sono gli unici riusciti a imporsi in 3 occasioni. L’elvetico ha primeggiato la prima volta nel 2008, realizzando poi un back-to-back nel 2014. Il nipponico ha invece trionfato in entrambe le prove del 2018, aggiungendo un nuovo successo nel 2021.
Il quarantunenne elvetico e il ventiseienne giapponese appartengono al gruppo dei sette (più uno) attualmente in attività ad aver già vinto a Ruka. A loro si aggiungono i norvegesi Daniel-Andre Tande (2019) e Halvor Egner Granerud (2020); gli sloveni Domen Prevc (2016) e Anze Lanisek (2021), nonché il tedesco Markus Eisenbichler (2020). Il “più uno” di cui sopra è il giapponese Noriaki Kasai, affermatosi nel 2014. L’asiatico è formalmente ancora in attività, nonostante abbia 50 anni e gareggi solo nel circuito interno del Paese del Sol Levante.
Se si guarda ai podi, sono invece sedici (più uno) gli uomini tuttora in azione ad aver raccolto almeno un piazzamento nella top-three. In questa graduatoria Simon Ammann è ancora leader solitario, essendosi issato a quota 6.
6 – AMMANN Simon [SUI] (3-1-2)
4 – EISENBICHLER Markus [GER] (1-1-2)
3 – KOBAYASHI Ryoyu [JPN] (3-0-0)
3 – LANISEK Anze [SLO] (1-1-1)
2 – TANDE Daniel-Andre [NOR] (1-1-0)
2 – STOCH Kamil [POL] (0-1-1)
2 – WELLINGER Andreas [GER] (0-1-1)
2 – ZYLA Piotr [POL] (0-1-1)
2 – KUBACKI Dawid [POL] (0-0-2)
1 – PREVC Domen [SLO] (1-0-0)
1 – GRANERUD Halvor Egner [NOR] (1-0-0)
1 – FORFANG Johann Andre [NOR] (0-1-0)
1 – ASCHENWALD Philipp [AUT] (0-1-0)
1 – GEIGER Karl [GER] (0-1-0)
1 – PREVC Peter [SLO] (0-0-1)
1 – FETTNER Manuel [AUT] (0-0-1)
Il “più uno” è sempre Noriaki Kasai, forte di 2 top-three (1-0-1).
Spostando l’attenzione ai vari movimenti nazionali, si evince come l’Austria sia il Paese in grado di raccogliere più podi, ma non il più vincente in assoluto. Infatti è la Slovenia ad aver ottenuto il maggior numero di successi!
17 (5-5-7) – AUSTRIA
15 (3-7-5) – GERMANIA
11 (6-1-4) – SLOVENIA
10 (4-4-2) – NORVEGIA
10 (4-3-3) – FINLANDIA
9 (0-5-4) – POLONIA
9 (5-2-2) – GIAPPONE
6 (3-1-2) – SVIZZERA
2 (1-0-1) – REP.CECA
1 (0-1-0) – RUSSIA
Interessante notare come, tra le nazioni di vertice, la Polonia non sia ancora riuscita a primeggiare, attestandosi però per ben cinque volte alla posizione d’onore!
Al tempo stesso, va rimarcato come la Germania sia in grande rimonta nei confronti dell’Austria. Dal 2014 in poi, i tedeschi hanno ottenuto 10 podi, mentre gli austriaci solo 2i.
Capitolo Italia. Tra gli azzurri in attività bisogna ricordare l’ottimo risultato ottenuto da Giovanni Bresadola, che nel 2020 si classificò 23° nella seconda delle due gare in programma. Alex Insam, invece, non è mai andato oltre la quarantunesima posizione.
Foto: La Presse