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Basket, l’Italia è ai Mondiali. Ora è il tempo della festa, poi spazio a riflessioni e scelte. Aspettando Paolo Banchero

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La missione è compiuta. Con la vittoria in Georgia, l’Italia ha centrato la qualificazione ai Mondiali 2023 con ben due giornate d’anticipo. È la seconda partecipazione consecutiva alla rassegna iridata e ciò non accadeva da addirittura 32 anni, visto che le ultime due edizioni di fila con presenti gli azzurri sono state quelle del 1986 e 1990. Un traguardo raggiunto superando le tante difficoltà che la formula delle qualificazioni va a creare, con le Nazionali più importanti costrette a non convocare spesso i giocatori migliori (presenti in Eurolega o NBA), favorendo invece “le piccole”, che, invece, hanno quasi sempre il roster al completo.

Sono state due partite di grande pathos ed emozione con Spagna e Georgia. Il finale amaro di Pesaro si è poi trasformato in quello dolcissimo di Tbilisi, anche se è stata molta la paura di vanificare tutto negli ultimi secondi. È stato un cammino lungo cominciato da Meo Sacchetti e poi terminato da Gianmarco Pozzecco, ma l’Italia lo ha affrontato sempre con il modo giusto, perdendo solamente due partite e sempre in maniera rocambolesca al supplementare, addirittura due come quelli in Islanda.

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Ora è il momento della festa, della celebrazione di un risultato che come detto non era scontato all’inizio. Sono tante le Nazionali che sono rimaste incastrate nel meccanismo delle qualificazioni in questa edizione e in quella passata. Centrare l’obiettivo in anticipo non era semplice e dunque va dato grande merito a tutto il gruppo azzurro. L’esplosione di gioia di tutta la panchina azzurra a qualificazione raggiunta è uno dei momenti che la pallacanestro italiana si porterà dietro, attimo per attimo, momento per momento, perchè essere ai Mondiali era fondamentale.

È un risultato che permette anche di pianificare e di preparare un Mondiale che sarà tra poco meno di un anno. Le prossime partite di febbraio verranno vissute con molta tranquillità, con Pozzecco che potrà sperimentare molto e provare anche qualche giocatore nuovo rispetto ai dodici visti tra Spagna e Georgia. Un traguardo importante proprio per il CT azzurro e tutto il suo staff, con Pozzecco che è probabilmente il primo vero condottiero di questa squadra, riuscendo a costruire prima di tutto un grande gruppo dentro e fuori dal campo. L’Italia è unita, lotta, combatte, non molla davvero mai ed è capace anche di soffrire, riuscendo poi a venirne fuori come nei minuti finali in Georgia.

Un anno che porterà a tante riflessioni, a scelte complicate, perchè molti dei ragazzi che ieri festeggiavano a Tbilisi la qualificazione magari non ci saranno il prossimo anno al Mondiale. Rientreranno tanti dei protagonisti dell’ultimo Europeo, ma la consapevolezza importante è che comunque in questo momento c’è un buon bacino da cui attingere, che il gruppo non è solo di quei dodici o quindici, ma molto più ampio e comunque competitivo.

Della squadra che ha raggiunto i quarti di finale agli Europei torneranno sicuramente il prossimo anno Simone Fontecchio, Nicolò Melli, Achille Polonara e probabilmente anche Gigi Datome, anche se sul giocatore dell’Olimpia Milano pende il dubbio della condizione fisica. Insieme a loro il posto pare essere assicurato per Marco Spissù mentre Alessandro Pajola e Nico Mannion partono nettamente avanti rispetto ad un Matteo Spagnolo, che ha comunque un anno intero per far crescere ulteriormente e far cambiare idea al CT.

Gabriele Procida è stato assente in queste partite di qualificazione perchè impegnato in Eurolega con la sua Alba Berlino, ma, visto anche il suo ottimo rendimento con la squadra tedesca, dovrebbe rientrare questa volta tra i dodici di Pozzecco per i Mondiali. Nel reparto lunghi ci sono poi i grandi dubbi, soprattutto se il sogno di cui parleremo sotto si realizzerà. Giampaolo Ricci è uno di quei giocatori che un allenatore fatica sempre a lasciare fuori, poi ci sono Paul Biligha ed Amedeo Tessitori, decisivi ieri contro la Georgia, ma c’è anche un Guglielmo Caruso in rampa di lancio e potrebbe essere uno di quelli azzurri che potranno sfruttare le partite di febbraio per mettere in difficoltà Pozzecco. Cosa che ha fatto benissimo Luca Severini in questa settimana.

È chiaramente la qualificazione che porta ad un sogno, quello di poter avere Paolo Banchero con la maglia azzurra il prossimo anno. La presenza del rookie degli Orlando Magic non è ancora certa, anche se il ragazzo uscito da Duke ha sempre fatto presente di voler scendere in campo il prima possibile con l’Italia. La sua presenza cambierebbe anche le aspettative di una Nazionale a cui manca da troppo tempo una medaglia e Banchero può davvero essere il tassello mancante per provare a lanciare la sfida al resto del mondo.

Credit Ciamillo

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