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F1, comunicato Red Bull: “In Brasile ha sbagliato la squadra non Verstappen, ricevuto minacce di morte”

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Giorno di conferenza stampa oggi ad Abu Dhabi, sede dell’ultimo round del Mondiale 2022 di F1. Sulla pista di Abu Dhabi non saranno in palio i titoli piloti e costruttori, già conquistati dall’olandese Max Verstappen e dalla Red Bull. La tappa a Yas Marina decreterà soprattutto la piazza d’onore nelle due graduatorie e in questo caso la Ferrari vorrà centrare i suoi obiettivi: il monegasco Charles Leclerc ha gli stessi punti del messicano Sergio Perez (290), mentre la Rossa ha un margine di 19 lunghezze sulla Mercedes.

In questo contesto, ha causato non poche polemiche il comportamento di Verstappen a Interlagos (Brasile) nei confronti del suo team-mate. Max, infatti, ha deciso di non concedere la posizione a Perez per via di alcuni episodi passati nei quali Checo non era stato così corretto.

Tornato sulla questione, però, il neerlandese ha sottolineato che ad Abu Dhabi sarà in supporto di Sergio, se necessario, denunciando anche attacchi molto pesanti a se stesso e alla propria famiglia per quanto accaduto in territorio brasiliano.

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La Red Bull, da par suo, ha emesso un comunicato molto chiaro: “Sono stati commessi degli errori di squadra in Brasile. Non avevamo previsto la situazione verificatasi nel corso dell’ultimo giro e non abbiamo concordato una strategia per uno scenario del genere prima della gara. Purtroppo Max è stato informato soltanto all’ultimo giro di rinunciare alla posizione senza che tutte le informazioni necessarie fossero trasmesse. Questo ha messo Verstappen in una posizione di disagio: lui è sempre stato un uomo squadra aperto e leale, non ha avuto modo di reagire. Dopo la gara Max è stato onesto, consentendo a entrambi i piloti di risolvere eventuali problemi o dubbi in sospeso. Il team accetta il ragionamento di Verstappen, la conversazione è stata una questione personale e rimarrà privata, non verranno rilasciati ulteriori commenti in merito. Gli eventi che sono seguiti dal punto di vista dei social media sono del tutto inaccettabili. Il comportamento offensivo sul web nei confronti di Max, Checo, il team e le rispettive famiglie è scioccante e triste, e sfortunatamente è un qualcosa che noi sportivi dobbiamo affrontare con deprimente regolarità. Non c’è posto per questo genere di cose nelle corse o nella società nel suo insieme e dobbiamo fare qualcosa per migliorare. Alla fine stiamo parlando di sport, siamo qui per gareggiare. Abbiamo ricevuto minacce di morte, lettere di odio e commenti deplorevoli. Apprezziamo l’inclusione e desideriamo uno spazio sicuro in cui tutti possano lavorare e godersi il nostro sport. Gli abusi devono finire”.

La scuderia di Milton Keynes, quindi, fa quadrato e non tollera alcuna rimostranza violenta, sotto il profilo verbale, contro chi la rappresenta in pista.

Foto: LaPresse

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