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Coppa Davis 2022, Italia acciaccata e gli USA fanno paura a Malaga: Fritz in grande forma, ma la superficie…
Il conto alla rovescia sta per scadere. Dal 22 al 27 novembre, a Malaga (Spagna), le Finali di Coppa Davis andranno in scena. L’Italia non arriva al meglio delle proprie condizioni. Come è noto, Jannik Sinner (n.1 del Bel Paese) è stato costretto a rinunciare a causa di uno stiramento al tendine dell’indice della mano. Rinuncia dell’altoatesino pesante e chiamata per Lorenzo Sonego.
Una situazione decisamente “incerottata” per il capitano non giocatore, Filippo Volandri, visto che anche il singolarista n.2, Matteo Berrettini, non è al meglio. Il romano è stato costretto a saltare i tornei di Vienna e di Parigi-Bercy a causa di un problema al piede emerso nel corso dell’ATP250 a Napoli. Complicato che possa essere al 100% e qui spetterà a Volandri l’ingrato compito di scegliere, considerando un Lorenzo Musetti cresciuto in maniera esponenziale sull’hard.
Tuttavia, la sfida del 24 novembre (ore 10.00) contro gli Stati Uniti è molto difficile. Gli americani hanno un roster decisamente completo e a livello di singolare possono puntare le loro fiches su Taylor Fritz e Frances Tiafoe. Il californiano è in grande forma e quanto sta facendo alle ATP Finals a Torino lo sta a dimostrare: vittoria ieri contro Felix Auger-Aliassime e qualificazione alle semifinali, per la prima volta in carriera, dove affronterà Novak Djokovic. Nell’annata Fritz si è aggiudicato i titoli nell’ATP250 a Eastbourne (erba), nell’ATP500 di Tokyo e nel Masters1000 di Indian Wells sul duro. USA che con Tiafoe, già nei singolari, possono fare paura, tenendo conto di quanto fatto da quest’ultimo agli US Open (semifinali) e la Finale raggiunta a Tokyo e persa proprio contro Taylor.
Coppa Davis 2022, Matteo Berrettini figura tra i convocati ufficiali dell’Italia!
Considerata la forza del doppio statunitense (Jack Sock/Rajeev Ram) rispetto a quello formato da Simone Bolelli e Fabio Fognini, tanto ci si giocherà nei primi due incontri e per l’Italia il tutto è decisamente in salita. Vi potrebbe essere, però, un fattore a vantaggio degli azzurri, ovvero la superficie indoor più lenta.
Il confronto tra gli States e l’Olanda nel turno precedente ha evidenziato proprio la maggior vulnerabilità di Fritz e compagni nel contesto descritto. Un qualcosa che si è ripetuto anche a Bercy, dove il californiano è stato battuto molto a sorpresa da Gilles Simon. Certo, ogni sfida fa storia a sé, ma forse il “palcoscenico” di Malaga potrebbe sorridere ai tennisti nostrani.
Foto: LaPresse