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Nuoto, Margherita Panziera: “Parigi 2024, poi mi ritiro. Ho un obiettivo per i Mondiali. E la 4×100 mista…”

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Il biglietto per Melbourne e i Mondiali in corta lo aveva già staccato di diritto agli Europei di Roma vincendo (in lunga) il titolo nei suoi 100 e 200 dorso. E, anche se la vasca da 25 metri non è il suo habitat naturale, Margherita Panziera è tra le punte di diamante della Nazionale azzurra che dal 13 al 18 dicembre sarà impegnata in Australia per la rassegna iridata. Per la 27enne nuotatrice di Montebelluna, tesserata per Fiamme Oro e Circolo Canottieri Aniene, sono gli ultimi giorni di allenamento per rifinire la preparazione con il suo tecnico Gianluca Belfiore, prima della partenza per i Mondiali. Con l’orizzonte verso Parigi 2024, passando per la laurea magistrale…

Margherita Panziera, come è partita la stagione?

È stato un inizio soft e tranquillo anche perché punto ai Mondiali in lunga di Fukuoka (a luglio, ndr). Melbourne è una tappa di passaggio, ma è comunque una gara internazionale di livello e questo genere di competizione dà stimoli per allenarsi al meglio“.

Quanto ‘si parlano’ tra loro vasca corta e vasca lunga?

Sono quasi due sport diversi perché c’è un modo differente di nuotare e gareggiare. Non a caso ci sono atleti che sono specialisti dei 25 metri. Io, per le mie caratteristiche fisiche, sono molto più avvantaggiata nella lunga“.

Ma i 25 metri quanto possono essere funzionali per i 50?

Più che la gara secondo me quello che è importante è il contesto esterno. Partecipare a un Mondiale dall’altra parte del continente crea le basi per abituarsi alle condizioni di qualsiasi gara. C’è da gestire il fuso, i cambi di alimentazione, il clima, la nuova vasca, sono tanti gli aspetti che condizionano una prestazione. Queste manifestazioni aiutano ad adattarsi nel minor tempo possibile in modo da arrivare alla gara pronti“.

E per cosa sarà pronta Margherita Panziera?

Punto ad entrare in finale nei 200 dorso, non conosco ancora le mie rivali, ma ci spero“.

In corta hai già raccolto un argento nei 200 dorso agli Europei 2021 e un quinto posto nei 200 ai Mondiali…

Sarebbe bello riuscire a migliorare quel quinto posto. Anche perché per me l’obiettivo è sempre migliorare me stessa, sono innanzitutto in competizione con me stessa, prima che con gli altri“.

È una Nazionale ridotta ai minimi termini dopo gli squadroni a cui il direttore tecnico Butini ci aveva abituato lo scorso anno. Come sarà questa Italia?

Credo che sia la Nazionale ‘più piccola’ di cui sono parte. Non conta il numero, anzi, forse io, per caratteristiche mie personali, mi trovo meglio in contesti piccoli, ma è bello essere insieme e crescere con un gruppo di persone che stanno lavorando per gli stessi obiettivi, che sia numeroso o meno non importa“.

Agli Assoluti di Riccione di due settimane fa hai conquistato l’oro tricolore nei 200 stile libero. Che effetto fa vincere nella distanza di Federica Pellegrini?

Ho sempre fatto i 200 stile per divertirmi, anche quando mi allenavo a Montebelluna. Sono una distrazione dal dorso. Sono contenta di aver vinto, non avevo nessun altro obiettivo perché il tempo per il Mondiale era improponibile per me e questo dimostra che ancora non c’è nessuna che abbia un livello tale nei 200 stile da poter fare una finale mondiale o europea sulla distanza. Spero che la federazione faccia un progetto per stimolare le due staffette femminili nei 100 e 200 stile“.

Nella staffetta mista invece c’è tanta roba…

Purtroppo agli Europei abbiamo mancato il podio per pochissimo, ma al Mondiale abbiamo sempre fatto la finale. Il problema delle staffette è che devono allinearsi gli astri di quattro persone in quel preciso momento, cioè ogni atleta deve fare la sua migliore prestazione proprio in quell’istante. Ma io credo che la mista femminile non abbia nulla da invidiare a quella maschile. Certo, loro sono molto più forti, ma noi ce la caviamo bene (ride, ndr)“.

E tra un un Assoluto e un Mondiale come procede il percorso verso la laurea? Ormai la discussione della tesi magistrale è prossima…

Spero di riuscire a laurearmi per marzo. Ho scelto la laurea magistrale in Gestione aziendale con indirizzo marketing. L’obiettivo è quello di applicare questo titolo al mondo dello sport per un percorso professionale che mi faccia restare in questo mondo. Lo sport che è il mio regno da quando avevo 5 anni, è quello che conosco meglio. Ma per ora penso ancora a nuotare“.

Mentalmente è un anno più facile?

È una stagione di transizione, in cui cercherò di recuperare energie mentali e soprattutto di conservarle. Obiettivo è non arrivare ‘esaurita’ alla fine della stagione per poter poi iniziare al meglio che posso l’anno che porterà a Parigi e che probabilmente per me sarà l’ultimo“.

E poi?

Dopo le Olimpiadi avrò 29 anni. L’età inizia a farsi sentire. Sta diventando difficile per me fare l’atleta professionista. Ci sono altri che invece riescono a continuare e lo fanno benissimo. Io vorrei riuscire a fare anche altro nella vita e credo che bisogna capire quando è il momento giusto di smettere con serenità e felici della propria scelta. Però ora dico così, poi magari cambio idea…“.

Foto: Lapresse

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