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Padel, Giulia Sussarello: “L’Italia si sta avvicinando all’Argentina, con Roberta Vinci ho creato un ottimo legame. Punto alla top 30”

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Al termine di una stagione di grande crescita e ricca di soddisfazioni, abbiamo raggiunto telefonicamente Giulia Sussarello, la numero 1 in Italia per quanto riguarda il padel femminile. La classe 1992 nata a Como ci ha parlato dell’avventura ai Mondiali (dove è arrivato un magnifico bronzo), della stagione in generale, dei suoi obiettivi e di molto altro ancora (come ad esempio del suo rapporto con Roberta Vinci).

Parliamo subito del Mondiale: vi aspettavate questo bronzo?

“Diciamo che dopo il bronzo dell’anno scorso sapevamo di avere buone possibilità di farcela anche questa volta. Andare oltre era invece difficile, perché attualmente Spagna e Argentina sono quasi impossibili da battere, anche se comunque con l’Argentina ce la possiamo già giocare e l’abbiamo dimostrato”.

Avete esultato di più quest’anno con la vittoria contro il Belgio o l’anno scorso con il successo contro la Francia?

“Secondo me molto di più l’anno scorso, perché non ce l’aspettavamo visto che nel 2019 avevamo perso in finale proprio con la Francia agli Europei. Diciamo che l’anno scorso eravamo un po’ più in dubbio, mentre questa volta partivamo con più sicurezza”. 

Qual è stato il vostro punto di forza per arrivare al bronzo?

“Sicuramente il fatto di avere una squadra completa. Eravamo otto giocatrici e tutte ed otto competitive. Le altre nazionali invece magari avevano una o due giocatrici più forti di noi, come ad esempio la Francia e il Portogallo, però poi nel complesso erano meno omogenee”. 

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Ti è dispiaciuto non poter giocare la semifinale contro l’Argentina? 

“Si mi è dispiaciuto, però comunque lì si gioca per la squadra e la capitana (Marcela Ferrari, ndr) ha deciso di mettermi nel terzo match per via delle caratteristiche del gioco e delle condizioni meteo. Sicuramente far giocare Carolina (Orsi) e Giorgia (Marchetti) nel primo pomeriggio con il sole e il vetro che andava molto ci stava come scelta e infatti sono andate vicine all’impresa. Comunque eravamo tutte coppie altamente competitive quindi non era facile neanche per la capitana decidere chi mettere in campo e quando”. 

Quanto ci vorrà secondo te per arrivare ai livelli di Argentina e Spagna in campo femminile? 

“Per arrivare al livello della Spagna la vedo molto lunga ancora, mentre l’Argentina secondo me si può già raggiungere nei prossimi Mondiali tra due anni, essendo anche che loro hanno giocatrici di età avanzata. Noi comunque stiamo crescendo tanto, anche grazie alle esperienze nel World Padel Tour, e quindi ci stiamo avvicinando”. 

Per raggiungere la Spagna quindi si parla di decenni?

“Diciamo che in Italia io non vedo qualcuno che possa arrivare dopo di me e le altre mie compagne e questo potrebbe essere un po’ un problema. Ad ora mancano le nuove leve perché le ragazze hanno ancora il sogno del tennis, vedremo se in futuro cambierà qualcosa”. 

A proposito di tennis, Roberta Vinci ha iniziato a giocare a padel dopo una carriera gloriosa con un altro tipo di racchetta in mano, com’è andata la stagione con lei?

“Ho cominciato a fare i tornei con lei da febbraio di quest’anno. Visto che prima avevo sempre giocato con Chiara (Pappacena) e Carolina (Orsi) e avevo ottenuto dei punti con loro nel World Padel Tour, scegliere di giocare con Roberta, che era senza classifica, voleva dire ricominciare un po’ dal fondo, ma ho voluto fare questa scelta perché secondo me ne valeva la pena. A posteriori devo dire che ho fatto bene, visto che i risultati sono arrivati, poi Roberta nel finale di stagione ha un po’ mollato per stare con la famiglia. Come mi sono trovata con lei in campo? Decisamente bene, abbiamo creato un grandissimo legame. Lei mi ha aiutato molto sotto l’aspetto mentale, mentre io ho cercato di aiutarla con il gioco. Mi ha dato molta sicurezza”.

Si può già vivere giocando a padel oppure è ancora troppo presto?

“Purtroppo soltanto le top riescono a vivere giocando, mentre le giocatrici anche intorno alla posizione 30-40 nel ranking sono costrette a fare anche dell’altro”. 

Cambiando discorso, cosa ne pensi del Premier Padel? 

“È un circuito molto professionale. Noi donne ovviamente speriamo di entrarci perché è una grandissima opportunità e dà visibilità. In più ci darebbe la possibilità di giocare in location molto belle come il Roland Garros o il Foro Italico”. 

Avete novità riguardo a una possibile vostra inclusione?

“So che ci stanno lavorando e so che l’intenzione del Premier è di includere anche le donne, però è un lavoro lungo. Trovare gli accordi non è così semplice, quindi aspettiamo e intanto andiamo avanti a giocare dove possiamo giocare”. 

Parlando un attimo dei maschi, secondo te quanto ci vorrà per loro per arrivare ai livelli più alti?

“Penso sia un processo più lungo rispetto alle donne, ma penso anche che loro si siano messi molto meno in gioco rispetto a noi. Noi ragazze siamo in tante che abbiamo deciso di buttarci in questo mondo e non ci siamo arrese dopo le prime difficoltà. Ora comunque con il Premier Padel diversi maschi stanno cercando di dedicarsi interamente al padel, anche se sicuramente i big sono ancora lontani”. 

Ultima domanda: ci puoi dire quali sono i tuoi obiettivi per il prossimo anno?

“Sicuramente voglio riconfermare tutto ciò che ho fatto in questa stagione. Ho fatto un best ranking di 37 e ora sono la numero 43, quindi l’obiettivo è provare a scendere e arrivare tra le top 30. Poi vorrei anche riconquistare il titolo italiano che mi è sfuggito poche settimane fa (l’azzurra ha perso in finale dopo aver vinto cinque scudetti consecutivi negli anni precedenti, ndr), perché comunque è un titolo importante e conta molto anche a livello di immagine. Un obiettivo un po’ più significativo sarebbe invece raggiungere un quarto di finale nel World Padel Tour”. 

Foto: worldpadeltour.com

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