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Pagelle Giappone-Costa Rica 0-1, Mondiali calcio 2022: Fuller decisivo, delude l’attacco giapponese

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PAGELLE GIAPPONE-COSTA RICA 0-1

Giappone

Gonda, 5: spettatore non pagante fino al gol del Costa Rica: lento e macchinoso nel tuffarsi, non riesce a deviare fuori il lento tiro a giro di Fuller.

Yamane, 6: spinge tanto inizialmente sulla fascia destra, offre un mix tra fase offensiva e fase difensiva efficace. Si fa ammonire ingenuamente sul finale di primo tempo per un intervento falloso inutile. (Dal 62′ Mitoma, 6: dovrebbe dare più propulsione offensiva, invece è annullato da Fuller).

Itakura, 6: non sempre preciso nell’uscita dal basso, ma rischia pochissimo contro gli attaccanti avversari. Nel finale si fa ammonire nella concitazione e nel nervosismo generale.

Yoshida, 5: pochi pericoli da parte dell’attacco avversario: si fa trovare pronto nelle rare situazioni in cui è impegnato. Troppo molle e superficiale sul gol del Costa Rica.

Nagatomo, 6: attento in fase difensiva, lascia il compito di spingere al suo collega di reparto Yamane. (Dal 46′ H.Ito, 6: come il suo predecessore, non riesce a dare verve sulla fascia sinistra).

Endo, 5: dovrebbe dare quantità al centrocampo e attivarsi per qualche transizione offensiva: si vede poco e non dà grande apporto. Il pallone perso nel finale che gli costa il fallo da ammonizione è la fotografia di una partita grigia.

Morita 5: il pallone passa spesso dai suoi piedi, ma perde qualche possesso e non offre soluzioni illuminanti per un attacco che ha poche idee. Pesa tanto l’errore sul gol del Costa Rica: pallone regalato a Fuller.

Doan, 6,5: attivo in tutte le azioni offensive della sua Nazionale. Si muove tra le linee, strappa sulla destra: difficile da gestire per la sua imprevedibilità. (Dal 67′ J.Ito, 6,5: entra e mette subito in difficoltà Calvo, costringendolo ad atterrarlo al limite dell’area. Dà grande verve, spinge e mette tanti traversoni in mezzo).

Kamada, 5,5: qualche imprecisione di troppo negli ultimi metri: appoggi sbagliati e un po’ poca cattiveria quando c’è da attaccare la porta. Spreca una buona possibilità su un calcio di punizione dal limite. Sfiora il gol del pareggio con un sinistro da dentro l’area di rigore parato da Navas: poteva essere più deciso con il suo sinistro.

Soma, 5,5: pochi spunti, piuttosto opaco. Dovrebbe essere un elemento rapido e frizzante, ma nello stretto non riesce ad esprimere le sue potenzialità. Uno dei poco a provarci con un calcio di punizione che non trova la porta. (Dall’82’ Minamino, 6: un buon inserimento e poco altro. Entra troppo tardi per incidere).

Ueda, 5,5: isolato e poco servito, chiuso bene dalla difesa costaricense. Difficile per lui trovare spazi. (Dal 46′ Asano, 5,5: non incide come contro la Germania: piuttosto avulso dal gioco nipponico e poco deciso negli ultimi metri).

C.T. Moriyasu, 5: discutibile la scelta di cambiare cinque elementi su undici dalla partita con la Germania: la sua squadra è lenta e macchinosa nella manovra, piuttosto prevedibile e facile da leggere per i tre centrali costaricensi. Poco comprensibile il mancato utilizzo di Tomiyasu e nel finale arriva la beffa che può costare la qualificazione.

Costa Rica

Navas, 7: non deve compiere grandi interventi: la sua retroguardia lo protegge alla grande dagli attacchi dei giapponesi. Pronto sul tiro di Morita. Salva i suoi nel finale con un intervento prodigioso su Kamada.

Waston, 6,5: roccioso e attento dietro: concede poco ai rapidi attaccanti avversari con la sua fisicità e guida alla grande il reparto.

Duarte, 6,5: centrale arroccato dietro, ha il compito di concedere il meno possibile la profondità agli attaccanti giapponesi. Dalla sua parte Soma e Nagatomo non creano particolari pericoli.

Calvo, 6: ci mette tanta fisicità del difendere. E’ autore di uno dei primi tiri verso la porta del Mondiale della Costa Rica: quando si sgancia offre qualche soluzione in più alla manovra della sua squadra. Costretto all’ammonizione quando si fa scappare il neo-entrato Ito.

Oviedo, 6: gioca come terzino nella difesa a cinque e non si prende tante licenze per attaccare: si limita a proteggere i difensori centrali, spesso non superando nemmeno la metà campo.

Borges, 5,5: perde diversi palloni. Non molto preciso nella fase di costruzione: non dà qualità al centrocampo per un’eventuale proposta offensiva. (Dall’89’ Borges, s.v).

Tejeda, 6: fa filtro a centrocampo e spesso si mette sulla linea dei difensori per offrire un contributo difensivo. Atteggiamento molto applicato per la causa.

Torres, 6: gioca come esterno bloccato del 5-4-1 e fa il compito del terzino aggiunto. Poca proposta offensiva, prestazione prudente e senza sbavature. (Dal 65′ Aguilera, 6).

Fuller, 8: non fa passare nemmeno le mosche: spazza ogni pallone, concreto e concentrato sulla corsia di destra. Rimane alto, ma riesce sempre a rientrare con la sua grande corsa: emblematica una chiusura su Asano con 40 metri di scatto fulmineo. Corona la sua prestazione poderosa con un bellissimo sinistro a giro che si infila sotto l’incrocio dei pali.

Campbell, 6,5: un ottimo slalom dopo pochi minuti semina il panico nella difesa avversaria. La sua rapidità non è semplice da gestire per la retroguardia nipponica. (Dal 95′ Chacon, s.v.).

Contreras, 6: buona corsa e dinamismo, non dà punti di riferimento alla difesa avversaria e prova a tenere più palloni possibili in zona offensiva. (Dal 65′ Bennette, 6).

C.T. Suarez Guzman, 6,5: grande attenzione difensiva e applicazione: alla sua squadra manca un po’ di coraggio e spavalderia. Fuller trova una rete che vale oro su un errore difensivo giapponese e una vittoria fondamentale per ripartire dopo il 7-0 subito dalla Spagna.

Foto: Lapresse

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