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Nuoto
Nuoto, se il Grande Slam resta tabù: tris d’oro mancato da Benedetta Pilato, Martinenghi, Paltrinieri e Ceccon
Trovare il pelo nell’uovo. Per avere qualcosa da dire ai rappresentanti dell’Italnuoto è necessario andare a evidenziare le virgole perché di questo parliamo. Nei Mondiali 2022 di nuoto in vasca corta a Melbourne, c’era una possibilità statistica e di prestigio per alcuni di realizzare il Grande Slam.
Di cosa parliamo? Vincere l’oro nel 2022 nella singola specialità nelle tre manifestazioni internazionali stagionali: Mondiali ed Europei in vasca lunga; Mondiali in vasca corta. Gregorio Paltrinieri, oro iridato in vasca lunga e corta, non poteva essere della partita per l’argento continentale a Roma nei 1500 stile libero, mentre per Benedetta Pilato, Nicolò Martinenghi e Thomas Ceccon le chance sulla carta c’erano, considerando i titoli mondiali-europei nei 100 rana e nei 100 dorso a Budapest e nella Capitale.
Il veneto, però, alla vigilia dell’appuntamento di Melbourne ha annunciato il suo forfait per le gare del dorso, dedicandosi ad altro nel corso di questa competizione: 50 farfalla, 100 stile libero e 100 misti. Pilato, invece, è giunta fuori condizione a questa rassegna australiana e la mancata qualificazione alla Finale dei 100 rana parla chiaro.
Martinenghi era quello con le maggiori credenziali, ma alla fine l’argento amaro dei 100 rana di oggi ha fatto sfumare il sogno del Grande Slam. Non è certo un disastro, perché parliamo sempre di un argento mondiale, ma è chiaro che sarebbe potuto essere qualcosa di molto significativo e da rimarcare.
Foto: LaPresse