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Nuoto
Thomas Ceccon il poliedrico: potenziale devastante nei misti, perché predilige altre strade
Thomas Ceccon ha completato l ‘opera ed è campione su tutti i fronti, esattamente come Gregorio Paltrinieri, anche se non nella stessa gara: oro mondiale in vasca lunga nei 100 dorso, oro europeo in vasca lunga nei 100 dorso e nei 50 farfalla e oro mondiale in vasca corta nei 100 misti. E già vedere il cognome Ceccon a fianco della parolina magica “misti” ha infiammato il popolo dei seguaci del nuoto azzurro che vorrebbero (da tempo) l’eclettico campione veneto cimentarsi sui 200 misti che sembrano la gara fatta apposta per lui.
Thomas Ceccon è un ragazzo molto intelligente ma è soprattutto un ragazzo e, per questo motivo, tende ancora ad associare il divertimento al dovere. Il 100 misto è divertimento, il 200 misto sarebbe un “dovere” che toglie spazio al divertimento che, quando si parla soprattutto di vasca lunga, per il momento è 100 dorso e 100 stile libero. Guardandosi un attimo indietro si capisce come Ceccon, affiancato dal suo allenatore Alberto Burlina, abbia saputo far fruttare questo binomio o compromesso come lo si vuole chiamare divertimento-dovere nel migliore dei modi, andando a vincere laddove in pochi credevano potesse vincere: nello stile libero attraverso le staffette e nel dorso anche nelle gare individuali, oltre che nelle staffette miste.
Tutto questo per dire che, a oggi, i 200 misti non rientrano nella sfera dei divertimenti e dunque vengono sistematicamente scartati da Ceccon in sede di programmazione perché il lavoro per preparare quella gara è talmente ampio che probabilmente snaturerebbe l’equilibrio attuale che dà ancora tanti stimoli al nuotatore veneto, primo fra tutti quello di andarsi a prendere una medaglia, possibilmente d’oro, ai Giochi olimpici di Parigi 2024.
I 100 misti, invece, rientrano nelle grazie attuali di Ceccon perché sono divertenti, non necessitano di grande preparazione specifica ma basta avere delle qualità di base che il campione del mondo ha senza dubbio su tutti gli stili in una distanza dove la fase nuotata si riduce a 60 metri al massimo complessivi. Certo vederlo tenere il ritmo di avversari fortissimi nella farfalla, far pagare dazio a tutti nel dorso, non perdere a rana e resistere anche qui a specialisti di altissimo spessore nello stile libero un po’ di acquolina in bocca la fa venire ma con Thomas Ceccon bisogna imparare a prendere quello che c’è, forzare la mano sarebbe deleterio per tutti. Oggi c’è un 100 dorso e un 100 stile libero, in vasca lunga, di altissimo spessore e va bene così.
Domani (stiamo parlando di settimane, non di anni) si sceglierà se aggiungere qualcosa, che siano i 100 farfalla (al momento la soluzione più fantasiosa ma tutt’altro che impossibile) o i 200 dorso (soluzione più faticosa ma anche qui stimolante) come eventuale piano B. Al momento dei 200 misti non se ne parla ma dopo Parigi può essere un’opzione. Nel frattempo, per chi proprio non può fare a meno di pensarci, una soluzione potrebbe essere riguardare la finale di oggi due volte e gustarsi i “200 misti da favola” di Thomas Ceccon.
Foto: LaPresse