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Calcio, l’attesa finale dei Mondiali tra Argentina e Francia: vincerà chi avrà più fame e meno paura

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La tanto attesa domenica 18 dicembre è finalmente arrivata: sin dall’inizio dei Mondiali di calcio 2022 in Qatar (per la precisione dal 20 novembre) era ormai ben noto che questa sarebbe stata la data ultima, decisiva per l’assegnazione della Coppa del Mondo. Tante le aspettative (rispettate), tanti i pronostici (ribaltati), tanto lo spettacolo (mai mancato), ma adesso manca solo una partita, la più importante, la finale dei Mondiali: l’una di fronte all’altra ci saranno ArgentinaFrancia.

Partiamo da quest’ultima che, ricordiamo, è arrivata a questa Coppa del Mondo da campione in carica, forte del successo ottenuto in finale contro la Croazia in Russia nel 2018. Nonostante gli infortuni (non da poco, basti pensare a Mike Maignan o a Paul Pogba, senza dimenticare giocatori chiave come N’Golo Kanté e Karim Benzema), la squadra di Didier Deschamps ha raggiunto per la seconda volta consecutiva una finale di un Mondiale e, trascinata dal talento di Kylian Mbappé, dalla generosità e dall’intelligenza tattica di Antoine Griezmann, dall’istinto del gol di Olivier Giroud e dalle galoppate mancine di Theo Hernandez va a caccia del bis.

Dall’altro lato, si cerca di scrivere la storia: è Lionel Messi l’uomo chiave di questa Argentina, l’Argentina dei record di Lionel Scaloni che, se non fosse stato per l’Arabia Saudita all’esordio di questa Coppa del Mondo, sarebbe ancora in una clamorosamente positiva striscia di risultati utili consecutivi. Ebbene, è giusto soffermarsi proprio su quanto accaduto contro la Nazionale saudita: sembrava un inizio da incubo (anzi, lo è stato), il peggior modo per intraprendere il proprio cammino in un Mondiale. Serviva una reazione, di squadra in primis ma anche dei singoli, e così è stato.

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Da lì in avanti una serie di grandi prestazioni, molto convincenti (anche se con la presenza di alcune fasi di partite da blackout), che hanno condotto l’Albiceleste fino alla finale; senza girarci intorno, non si può non menzionare il significato che la conquista della Coppa del Mondo avrebbe per Messi: è il trofeo più ambito, e manca alla bacheca di una leggenda del calcio come la Pulce; è l’occasione di riscrivere la storia, corale, dal momento che si tratterebbe della terza Coppa del Mondo per la Nazionale argentina, ma anche singola, individuale, quella fatta dai suoi incredibili successi, dai record, dalle statistiche, e che meriterebbe adesso di ricevere la ciliegina sulla torta.

Di per sé, trattandosi di una finale, le motivazioni potranno incidere sul match: francamente, però, appare difficile che le due squadre non trovino quelle giuste nello scendere in campo. Cosa potrà fare dunque la differenza? La qualità? Anche qui poco da discutere, sia Deschamps che Scaloni possono contare su rose straordinariamente talentuose. L’aspetto tattico? Potrebbe: qui i due C.T. potrebbero fare la differenza (tanta attenzione da porre alla fascia sinistra francese per l’Argentina, così come ai duetti Messi-Alvarez per la retroguardia transalpina), ma anche qui è lecito attendersi grande equilibrio.

La carta decisiva può essere la fame di vincere, a discapito della paura di perdere: scendere in campo intimoriti sarebbe in realtà un clamoroso assist per gli avversari, un errore che nessuna delle due squadre può permettersi. La posta in palio è alta, solo una potrà alzare la Coppa del Mondo, coronando (nelle speranze dei singoli giocatori e dei propri tifosi) un sogno protratto da molto tempo. Ci sarà da divertirsi, ma d’altronde è una finale di un Mondiale di calcio, non può che esserci tantissima attesa: che vinca il migliore.

Foto: LaPresse

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