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Tennis: Feliciano Lopez saluterà i campi alla fine del 2023

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Un altro veterano dei tempi moderni del tennis annuncia il proprio addio. Non nell’immediato, però, perché Feliciano Lopez, tramite un video particolarmente emotivo pubblicato sul proprio account Instagram, ha annunciato che quella 2023 sarà la sua annata conclusiva sul circuito ATP.

Il quarantunenne di Toledo giocherà alcuni tornei che non ha specificato, ma di importanza particolare per la sua vita sportiva. Nella carriera, sono sette i titoli conquistati: Dubai e Vienna nel 2004, Johannesburg nel 2010, Eastbourne nel 2013 e 2014, Queen’s nel 2017 e 2019. In due occasioni ha battuto un numero 1 del mondo in carica: Rafael Nadal al Queen’s nel 2010 e Novak Djokovic a Dubai nel 2016 (anche se il serbo si ritirò dopo un set). Complessivamente sono 39 le vittorie ottenute contro top ten: non ne ha ottenute solo nel 2009, 2019 e 2020. La statistica, va ricordato, parte dal 2002 (Marat Safin a Hong Kong quando il russo era numero 4).

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Negli Slam vanta una vittoria in doppio con il connazionale Marc Lopez, al Roland Garros 2016, con scalpo dei gemelli Bryan in finale. Alle Olimpiadi del 2012 ha sfiorato il podio insieme a David Ferrer, dovendo arrendersi nella finale per il bronzo alla coppia francese Julien Benneteau/Richard Gasquet. Vanta tre quarti di finale a Wimbledon e uno agli US Open, come pure quattro semifinali a livello di Masters 1000.

In una carriera che dura ormai dal 1998 al piano superiore, Feliciano Lopez ha potuto assommare un’invidiabile quantità di record. Assieme a Roger Federer è, nell’arco di tempo che va dal Roland Garros 2001 a Wimbledon 2022, l’uomo con più Slam disputati all’attivo: 81, di cui 79 consecutive da Parigi 2002 agli Australian Open 2022. Mai nessuno è apparso 21 volte al via dello Slam francese, e solo lui è partito almeno 20 volte in ciascuno dei quattro tornei maggiori. Detiene inoltre, tra gli altri, il primato per il maggior numero di tabelloni principali nei Masters 1000: 139. Ciò che rimarrà di più, però, si lega al suo stile di gioco, mai banale, spesso votato all’attacco e proprio per questo capace di farlo rendere al meglio sull’erba.

Foto: LaPresse

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