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WTA Auckland 2023, Coco Gauff perfetta! La statunitense domina contro Masarova e vince il titolo senza perdere un set

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Coco Gauff si prende il titolo del WTA 250 di Auckland 2023. In una finale condizionata anche dalla pioggia (da segnalare la sospensione del match sul finire di primo set e la ripresa dopo quasi due ore di stop), la statunitense (testa di serie n.1) batte la spagnola Rebeka Masarova (n.130 al mondo) per 6-1 6-1 in un’ora e 19 minuti di gioco e vince dunque il torneo sul cemento neozelandese senza perdere un set. Per la classe 2004 si tratta del terzo trofeo conquistato in carriera dopo quelli di Parma 2021 e Linz 2019.

In seguito a due game veloci (1-1), Masarova si procura una palla break nel terzo game. Gauff però si salva e sale sul 2-1, poi alza il ritmo e strappa il servizio alla sua avversaria nel quarto gioco (3-1). La tennista a stelle e strisce è superiore e prende il largo, ma sul 5-1 arriva la pioggia che porta alla sospensione del match. Dopo oltre un’ora di stop la partita ricomincia e Gauff rischia di subire il break per ben due volte. La statunitense però riesce a salvarsi in entrambe le occasioni e poi, al quinto set point, conquista il primo parziale per 6-1.

Sulle ali dell’entusiasmo la nativa di Atlanta allunga subito a inizio secondo set (2-0). Gauff ha poi due chance per salire addirittura sul 3-0, ma Masarova si salva in entrambe le occasioni e subito dopo muove il punteggio (2-1). Nel quarto gioco l’americana ha un piccolo passaggio a vuoto e concede due palle del controbreak, riuscendo però in seguito a cancellarle entrambe prima di salire sul 3-1. Caricata dal salvataggio, Gauff si porta successivamente sul 4-1 grazie a un altro break e poi, dopo aver annullato ben cinque palle del 4-2, tira dritto fino al 6-1 finale. 

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Al termine della sfida pesano ovviamente tantissimo i cinque break della statunitense contro gli zero di Masarova. La classe 2004 termina l’incontro con il 70% dei punti vinti con la prima in campo (contro il 56% dell’iberica) e il 45% con la seconda (contro il 13% della sua avversaria).

Photo LiveMedia/Rob Prange/DPPI

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