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Sci di fondo, Therese Johaug: “Tornare in attività per i Mondiali 2025? La porta non è chiusa”

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Therese Johaug

La scorsa settimana, Therese Johaug ha svelato di essere in dolce attesa, dinamica fisiologica alla decisione di ritiratasi dall’attività agonistica al termine della passata stagione. Eppure, a pochi giorni di distanza dal lieto annuncio, in Norvegia c’è già chi le ha domandato se una volta diventata mamma, non possa pensare di tornare in azione, come fatto dall’amica-rivale Marit Bjørgen!

“Me lo chiedono tutti, ma non ho una risposta” ha detto la trentaquattrenne di Dalsbgyda nella serata di sabato, quando ha ricevuto un prestigioso premio conferito dal comitato olimpico e dalla TV norvegese. Nessuna porta è chiusa e nessuna porta è aperta. Ora come ora mi sono ritirata, mi godo la ‘pensione’ e penso solo alla sfida che mi aspetta nel 2023. Dopodiché, affronterò ciò che mi proporrà la vita, a seconda di quello che sarà” ha successivamente aggiunto.

Il quesito non è banale, perché i Mondiali di sci nordico 2025 si terranno proprio in Norvegia, a Trondheim. Questa situazione “è l’unico motivo per il quale non sento di escludere del tutto la possibilità di un mio ritorno” ha proseguito la tricampionessa olimpica di Pechino 2022, chiudendo con un “sia chiaro che non sto annunciando alcunché. Oggi sto bene dove sono. Inoltre non so neppure quale potrà essere la mia condizione atletica, sento come qualcosa stia cambiando nel mio organismo”.

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In molti, tra i fiordi, ardiscono il parallelismo con Marit Bjørgen, entrata in pausa maternità nel 2015 a 35 anni, tornata in tempo per dominare i Mondiali 2017 e fregiarsi di un oro olimpico nel 2018. C’è però una sostanziale differenza. L’oggi quarantaduenne del Trøndelag aveva pianificato una parentesi all’interno della propria parabola agonistica, mentre la più giovane connazionale ha dato un taglio netto allo sport professionistico.

Johannes Høsflot Klæbo si è detto certo di vedere Johaug in pista a Trondheim 2025, dove per la verità nessuno sa ancora con sicurezza quali format di gara ci saranno. Verosimilmente una 10 km contro il cronometro, un inseguimento di 20 km e una 50 km mass start. Se Therese dovesse firmare una tripletta, salirebbe a quota 13 ori iridati individuali, superando il record assoluto di Bjørgen.

Cionondimeno, l’impressione è che la rincorsa ai primati statistici non interessi la donna con più affermazioni in gare distance nella storia dello sci di fondo, la quale peraltro si troverebbe ad affrontare un comeback in cui avrebbe la necessità di guadagnarsi sul campo la convocazione iridata. In Norvegia vige la meritocrazia e le selezioni vengono effettuate solo su base agonistica, senza ingerenze o influssi esterni alla federazione.

Di certo, la tanto minuta quanto grintosa scandinava sarà oggetto delle attenzioni di parecchi sponsor di grido, le cui sirene cercheranno in ogni modo di riportare in pista colei che, ancora oggi, rappresenta il più forte personaggio mediatico esistente nello sci di fondo femminile.

Johaug, però, ha già dimostrato di avere le spalle sufficientemente larghe per reggere qualsiasi pressione, sia essa rappresentata dal dire “Nei” a tutte le corone che saranno messe sul piatto per spingerla a rientrare o dal dover dare un senso al sequel non programmato di una fulgida carriera. La decisione su quale strada imboccare spetta solo a lei.

Foto: La Presse

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