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Australian Open 2023: Novak Djokovic contro Stefanos Tsitsipas, una finale per il numero 1 e non solo

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Stefanos Tsitsipas, Novak Djokovic

Potrebbe essere il giorno del ritorno. O quello della prima volta, dipende dai punti di vista. Uno è quello di Novak Djokovic, l’altro è di Stefanos Tsitsipas. Il serbo vuole per la decima volta Melbourne, il greco un traguardo mai raggiunto da un tennista del suo Paese. La Rod Laver Arena, in aggiunta, è pronta a designare il nuovo numero 1 del mondo.

Siamo già al secondo Slam consecutivo in cui è la posizione di testa l’ulteriore premio rispetto al trofeo. Carlos Alcaraz, da assente, non può far altro che assistere alla fine delle sue 20 settimane di primato. Potrebbe ricominciare la sequenza di Djokovic, che attualmente conta 373 settimane in vetta al ranking, oppure potrebbe iniziare quella di Tsitsipas, mai giunto a guardare tutti dall’alto in basso. Diventerebbe il 29° numero 1 della storia, per il sorpasso numero 109 alla prima posizione da quando la classifica è computerizzata.

Il serbo, però, è riuscito in qualche modo a darsi nuove chance dopo aver gestito i problemi alla gamba sinistra; ha perso soltanto un set con il francese Enzo Couacaud, facendo paradossalmente molta più fatica nella prima settimana rispetto alla seconda. Il greco, dal canto suo, è stato in grande pericolo contro Jannik Sinner, andato non lontano dal completare la rimonta da due parziali di svantaggio, mentre in semifinale ha dovuto faticare un po’ più del dovuto contro il russo Karen Khachanov.

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I precedenti sono piuttosto impietosi, a vederli con l’occhio del 10-2 con il quale Djokovic comanda. Spesso e volentieri, però, i due si sono battuti in modo valente. E l’ultimo dei confronti a livello Slam è anche quello che più è stato chiacchierato negli ultimi giorni: uno se l’è dimenticato temporaneamente, l’altro ha fatto finta di non ricordarlo. Si parla, ovviamente, della finale del Roland Garros 2021. Tsitsipas, avanti di due set, fu rimontato e non riuscì mai a risultare veramente vicino alla conquista del torneo parigino.

Sono tante le chiavi tattiche possibili, e il punto a favore del già nove volte vincitore è che ha parecchie armi per poter neutralizzare il suo avversario. Del resto, una delle migliori risposte della storia del tennis e la capacità di tenere perfettamente con il rovescio possono fare la loro bella figura sulla Rod Laver Arena. Quello stesso impianto dove, nel 2008, al serbo toccò la prima grande gioia della carriera, battendo il francese Jo-Wilfried Tsonga nell’ultimo atto. 15 anni dopo, può aggiungere un altro numero, da 1 a 10. Ma può anche fare 22: come gli Slam di Rafael Nadal in una lotta che è ormai solo tra loro due. E che avrà il trofeo intitolato a Norman Brookes, portato nell’arena da un mito del tennis aussie quale è Ken Rosewall, a fare da spettatore privilegiato.

Foto: LaPresse

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