Biathlon
Biathlon, Mondiali 2023: le pagelle di oggi. Azzurri superlativi, Laegreid uomo chiave per l’oro norvegese
I Campionati Mondiali di biathlon 2023 si sono aperti a Oberhof con la staffetta mista, che ha visto il trionfo in rimonta della Norvegia davanti all’Italia e alla Francia. Ai piedi del podio in quarta posizione la sorprendente Austria, mentre le grandi deluse di giornata sono sicuramente la Svezia (nona) e la Germania padrona di casa.
PAGELLE STAFFETTA MISTA BIATHLON MONDIALI OBERHOF 2023
Lisa Vittozzi, 9: si conferma una grandissima specialista al lancio, tenendo testa ad una scatenata Julia Simon (autrice di un poligono in piedi clamoroso) con una frazione estremamente solida e rifilando distacchi importanti ad avversarie dirette per l’Italia come Hanna Oeberg, Tandrevold e Voigt. Sensazioni molto positive nel tiro a terra e nell’ultimo giro.
Dorothea Wierer, 9: ottima gestione delle energie nei primi due giri, in cui tiene il passo di Chevalier in funzione del poligono (dove utilizza una sola ricarica in piedi), poi sale di colpi nell’ultima tornata raggiungendo e staccando la francese. L’altoatesina cambia così davanti a tutte a metà gara, in attesa delle frazioni maschili.
Didier Bionaz, 8.5: era il possibile anello debole del quartetto azzurro, ma il valdostano classe 2000 risponde presente confermando il grande passo avanti sugli sci delle ultime settimane e tenendo l’Italia nel gruppo di testa in lotta per le medaglie. Peccato per le tre ricariche utilizzate al poligono, compensate però da una buona rapidità nel rilascio dei colpi.
Tommaso Giacomel, 9.5: riceve virtualmente il testimone da Bionaz in terza posizione, a 8″ dal tandem Norvegia-Francia e con soli 6″ di margine sulla Svezia. Il giovane talento di Imer disputa una frazione spettacolare, portando a scuola gli altri big nel tiro a terra e poi giocandosi addirittura il titolo all’ultimo poligono con Johannes Boe, capace però di fare la differenza nella tornata finale. Confronto diretto stravinto comunque nei confronti di Fillon Maillet e Samuelsson.
Ingrid Landmark Tandrevold (Norvegia), 4: rischia di complicare in maniera quasi definitiva la corsa all’oro della squadra scandinava, andando in cortocircuito nel tiro in piedi (un giro di penalità) e pagando ben 55″ dalla testa della gara dopo la prima frazione nonostante un ottimo ultimo giro.
Sturla Holm Laegreid (Norvegia), 10: probabilmente il vero MVP di giornata in casa Norvegia. Parte a 50″ dalla coppia di testa Italia-Francia, ma disputa una frazione eccezionale (il migliore sugli sci e nel range time, con un 10/10 al poligono) e rende molto più semplice il lavoro a Johannes Boe, cambiando di fatto al comando dopo aver ripreso Jacquelin.
Johannes Thingnes Boe (Norvegia), 9: messo nelle condizioni ideali da Laegreid per completare l’opera, si dimostra nettamente superiore alla concorrenza nel fondo ma pasticcia un po’ troppo nel poligono a terra e rischia di rovinare tutto, limitando però i danni nel tiro in piedi e battendo agevolmente Giacomel nell’ultimo giro.
Quentin Fillon Maillet (Francia), 5: il vincitore dell’ultima Sfera di Cristallo fatica a ritrovare lo smalto della passata stagione e perde nettamente il confronto con Johannes Boe e Giacomel nell’ultima frazione. Difende perlomeno il bronzo grazie all’harakiri di Samuelsson, rischiando comunque la figuraccia sbagliando strada sul rettilineo d’arrivo e arrivando con soli 3″ di vantaggio sull’Austria.
Denise Herrmann (Germania), 9: insieme a Julia Simon (voto 9) e Lisa Vittozzi, una delle migliori in assoluto della gara odierna in campo femminile. Rimette il team teutonico in lotta per il podio dopo la brutta prestazione al lancio di Vanessa Voigt (4.5), recuperando addirittura 40″ a Chevalier, 35″ a Elvira Oeberg, 28″ a Roeiseland e 24″ a Wierer.
Sebastian Samuelsson (Svezia), 3: di gran lunga il peggiore tra gli atleti dei cinque quartetti candidati al podio. Riceve il testimone virtuale da Ponsiluoma a 6″ dal bronzo e a 14″ dall’oro, ma va in crisi nel poligono a terra (tre giri di penalità!) e sprofonda fino al nono posto finale.
Foto: Lapresse