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Salto con gli sci

Salto con gli sci, Mondiali Planica 2023. C’è una nuova pagina di storia da scrivere per tanti uomini. Ecco da chi e perchè

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Ryoyu Kobayashi

I Mondiali sci di nordico di Planica sono ormai prossimi all’apertura. Il salto con gli sci maschile sarà l’ultima disciplina ad assegnare il proprio titolo inaugurale. Difatti il fondo conferirà i primi ori mercoledì, il salto femminile lo farà giovedì e sabato la combinata nordica avrà già eletto due campioni prima dell’inizio della gara in cui i saltatori si sfideranno per le medaglie.

Meglio, perché ci sono tante situazioni da sviscerare sulla materia. Alla luce di quanto visto nell’inverno corrente, quasi tutti gli uomini più in vista possono realizzare qualcosa di eclatante o per sé stessi o per il pregresso della disciplina. Non ce ne voglia Dawid Kubacki, ma lui è l’unico dei big a non rappresentare un reale motivo di interesse sul piano storico. Gli altri, invece, si giocano qualcosa di importante. Ecco chi e perché.

GRANERUD Halvor Egner – Dominatore dell’inverno corrente, si è issato a quota 23 vittorie in Coppa del Mondo. Il conto delle medaglie d’oro nei grandi appuntamenti (Olimpiadi e Mondiali) è però ancora nullo. Nessun uomo ha mai superato le 20 affermazioni nel massimo circuito senza fregiarsi di almeno un pendaglio aureo individuale. Planica può colmare la lacuna dello scandinavo, così come aprire un vulnus per almeno un anno.

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KRAFT Stefan – La somma degli ori iridati individuali in carriera dice 3. Il record assoluto è di Adam Malysz (4). Un successo consentirebbe al salisburghese di appaiare il polacco quale atleta più blasonato nell’ambito dei Mondiali. Vincesse su trampolino piccolo, peraltro, diventerebbe il primo a imporsi più di una volta su entrambi gli impianti. Trionfare sul trampolino grande, invece, gli permetterebbe di divenire il primo a consacrarsi in tre occasioni su Large Hill.

KOBAYASHI Ryoyu – Campioni del mondo giapponesi nel XXI secolo? Nessuno. Il Paese del Sol Levante aspetta un titolo iridato individuale ormai dal 1999, quando sul trampolino piccolo di Ramsau arrivò una sensazionale tripletta (Kazuyoshi Funaki oro, Hideharu Miyahira argento, Masahiko Harada bronzo). Un ciondolo dal numero atomico 79 lascerà l’Europa per la prima volta nel III millennio?

LANISEK Anze (e tutti gli SLOVENI) – Va innanzitutto premesso come, di ori mondiali, la Slovenia ne abbia vinto appena uno nella sua storia (Rok Benkovic nel 2005). Non solo perché diventata indipendente nel 1991. Il metallo più pregiato non è mai arrivato dai tempi della Jugoslavia. Il tema forte è però un altro. Ai Mondiali nessuno è profeta in patria dal lontanissimo 1989, quando il finlandese Jari Puikkonen si impose sul trampolino grande di Lahti. Ai rappresentanti dei Paesi del Monte Tricorno il compito di riportare in auge gli organizzatori.

STOCH Kamil, ZYLA Piotr, FETTNER Manuel – Citati in ordine di palmares e di “gioventù”. A Oberstdorf 2021 proprio Zyla è divenuto il più anziano Campione del Mondo di sempre (34 anni e 42 giorni), polverizzando il primato precedente. Alla luce della carta d’identità di chi è attualmente in attività, del rendimento espresso in stagione e del talento, è evidente come ogni componente di questo terzetto possa provare a diventare il primo uomo a laurearsi Campione el Mondo più vicino ai 40 anni che ai 30.

ZAJC Timi, TSCHOFENIG Daniel – Chi è il più giovane Campione del mondo attualmente in attività? Stefan Kraft, il quale ha visto la luce il 13 maggio 1993! Ciò detto, chissà che uno tra Timi Zajc e Daniel Tschofenig non permetta a un nato nel XXI secolo di fregiarsi per la prima volta di un titolo iridato. Impossibile, invece, battere il record di precocità stabilito da Tommy Ingebritsen, ancora minorenne quando si issò sul gradino più alto del podio mondiale.

Foto: La Presse

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