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Pattinaggio artistico, Matteo Rizzo: “Ai Mondiali senza fare calcoli. L’Italia può far bene nel Team Event”

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La voglia di continuare a crescere. Matteo Rizzo è animato da questo spirito e sul ghiaccio cerca sempre di conciliare aggressività e leggiadria per portare a un sintesi prossima alla perfezione. Reduce dall’argento negli ultimi Europei di pattinaggio artistico a Espoo, in Finlandia, l’azzurro ha voglia di migliorare ulteriormente nel proprio programma, pensando soprattutto ai Mondiali di scena in Giappone a fine marzo.

Ospite di una nuova puntata di Figure2U, rubrica di approfondimento dedicata al pattinaggio di figura in onda su Sport2U, in collaborazione con OA Sport, condotta da Francesca Cazzaniga, l’azzurro ha approfondito questi argomenti, parlando anche di quanto accaduto a Tilburg (Paesi Bassi), sede della Challenge Cup 2023, dove Matteo ha chiuso in terza posizione, giungendo alle spalle dei due giapponesi Sato e Yamamoto.

Si è partiti dalla descrizione dell’esperienza continentale: “Mi ha regalato tante emozioni, era uno degli obiettivi del quadriennio che porta a Milano-Cortina 2026 e sono tornato a casa con tanta voglia di lavorare e di migliorare. Un secondo posto, non primo, quindi si può fare sempre di meglio“.

Una gara che poi ha avuto una reazione emotiva piuttosto forte, con un pianto liberatorio. Rizzo ha spiegato il suo sfogo: “Ci sono tante emozioni sia a livello personale che sportivo, ho passato tante vicende negli ultimi due anni e quello sfogo era dettato proprio da queste sensazioni, associate al risultato conquistato“.

Un riscontro di altissimo profilo, tenendo conto che si parla della seconda medaglia europea dopo il bronzo del 2019: “C’è tanto lavoro sotto tutti i punti di vista. Penso che negli ultimi mesi, insieme al team, abbiamo lavorato bene e dato il massimo. Sappiamo quale sia la strada da percorrere per grandi risultati e non resta che percorrerla senza fermarci mai“.

Altra nota statistica/storica è quella di un Rizzo capace di conquistare due medaglie, con il sogno di replicare quanto fatto da Carlo Fassi che conquistò cinque podi tra il 1950 e il 1954: “Questo dato ha un significato importante perché quando vinci una medaglia può anche dipendere da una stagione in cui tutto fila liscio, mentre se ne vinci già due allora vuol dire che il livello si sta consolidando. Mi fa molto piacere essere paragonato minimamente a Carlo Fassi, ovviamente fare come lui con cinque medaglie non è semplice. Anno per anno cercherò di prenderne sempre una e poi faremo i conti“.

Europei super per la Nazionale italiana perché, oltre alla medaglia di Rizzo, vi sono stati l’argento di Ghilardi/Ambrosini e gli ori di Conti/Macii e di Guignard-Fabbri: “Penso che l’Italia si stia affermando come una delle migliori compagini al mondo e al termine di questa stagione ci sarà anche la rassegna iridata a squadre. Saremo al 100% presenti perché siamo tra le prime sei nazioni a livello iridato e quindi anche questa situazione è molto favorevole per il nostro movimento che si sta sviluppando dietro di noi“.

Un commento poi sul terzo posto a Tilburg: “Dopo gli Europei, ho fatto in periodo di pausa e questo si sente sul ghiaccio. Sono arrivato con un paio di settimane di preparazione, non avevo grandi aspettative, e sono contento per le sensazioni avute“.

E quindi si va ai Mondiali nipponici con un obiettivo chiaro: “Migliorare un po’ la prestazione degli Europei perché, nonostante l’ottimo risultato, non ho pattinato al 100%. Ho commesso degli errori che in allenamento non commetto. Novità nel programma? Dipenderà dal contesto di gara, sicuramente ai Mondiali servirà spingere e non si potranno fare calcoli“.

VIDEO INTERVISTA MATTEO RIZZO

Foto: LiveMedia/Valerio Origo

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