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MotoGP, GP Portogallo 2023. Comincia da Portimao un Mondiale in affanno, alla ricerca di nuovi personaggi e popolarità

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Francesco Bagnaia

Domenica 26 marzo prenderà il via l’edizione numero 75 del Motomondiale. Il palcoscenico dell’atto inaugurale sarà la pista portoghese di Portimao, che quindi passa nel giro di poco più di due anni dal ruolo di epilogo (ricoperto nel 2020) a quello di ouverture. Una location anomala per aprire le danze, ma i lavori di ammodernamento che stanno interessando l‘autodromo di Lusail hanno costretto Dorna a cercare un’alternativa all’abituale opening del Qatar.

Per la MotoGP, il 2023 segnerà l’inizio di un nuovo corso. Quello legato alla sprint race. Da quest’anno le qualifiche si disputeranno al sabato mattina e stabiliranno la griglia di partenza di due gare. Quella “mini” del sabato (metà distanza e metà punteggio) e quella canonica della domenica. Una mossa atta a cercare maggiore visibilità per una categoria in sofferenza sul piano della popolarità globale.

Il ritiro di Valentino Rossi e il declino di Marc Marquez hanno ridotto notevolmente l’interesse del pubblico, sempre più ridotto al proverbiale zoccolo duro di appassionati. I campioni non mancano, ma nessuno di loro “buca lo schermo” come ha saputo fare per due decenni il Dottore e come può riuscirci (seppur in maniera totalmente diversa) MM93.

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Francesco Bagnaia, Fabio Quartararo, Enea Bastianini e Jorge Martin, giusto per citare i nomi più in vista di questo periodo storico, sono senza dubbio piloti di talento. I primi due si sono laureati Campioni del Mondo e gli altri due hanno il potenziale per diventarlo. Cionondimeno, nessuno di loro è in grado di catalizzare l’attenzione del pubblico generalista, poiché mancano di mordente dal punto di vista mediatico. Quel mordente di cui il “guascone” Rossi e il “villain” Marquez sono dotati in maniera innata.

Ecco, dunque, la mossa della sprint race. L’obiettivo è quello di aumentare la visibilità. Al contempo, il calendario del 2023 è stato strutturato nel tentativo di uscire il più possibile dall’ingombrante cono d’ombra generato dalla F1, che in termini di attrattiva globale in questo momento batte 10-0 la MotoGP.

Ed è un peccato. Anzi, è un’ingiustizia. Perché il Motomondiale propone un equilibrio, un’incertezza e un fermento tecnico ormai alieni al Circus a quattro ruote, sempre più ingessato dal punto di vista dei valori, dei temi e della tecnologia. Eppure, nel mondo del 2023, conta soprattutto sapersi vendere. La F1 lo fa molto meglio, facendo leva, appunto, sui personaggi di cui è dotata.

È un Motomondiale in affanno quello che festeggia le sue nozze di brillanti. In passato sono stati attraversati e superati altri periodi di crisi, anche ben più acuta di quella attuale. La speranza è che il Gran Premio del Portogallo possa rappresentare il primo passo delle mille miglia da percorrere per tornare ad accattivare quante più persone possibile.

Foto: MotoGPpress.com

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