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Tennis
Tennis, Dario Puppo: “Sinner non ha la malizia di Alcaraz”. E il paragone con Ambra Angiolini…
Jannik Sinner si è reso protagonista di un mese di assoluto spessore tecnico sul cemento statunitene, raggiungendo la semifinale al Masters 1000 di Indian Wells e disputando la finale al Masters 1000 di Miami. Prima ha perso la sfida contro Carlos Alcaraz, ma si è riscattato prontamente un paio di settimane dopo, salvo fermarsi contro Daniil Medvedev. Dario Puppo, noto commentatore di Eurosport, è stato ospite di Sport&Go2U, la trasmissione di Sport2U (la web tv di OA Sport) condotta da Giandomenico Tiseo e Alessandro Aita.
Dario Puppo si è soffermato sull’atto conclusivo di Miami: “Immaginavo che Sinner non stesse benissimo. Va bene il 2-2, ma anche quando ha fatto il break nel quinto game è stato aiutato dai doppi falli. Non capivo come potesse succedere una cosa del genere in avvio di partita. Il primo set è stato spiazzante, mi sfuggiva qualcosa. Leggendo i siti russi, si è capito che anche Medvedev non era al 100%. Mi dispiace che non sia stata una bella partita, abbiamo visto un paio di set molto interessanti nelle loro ultime sfide, mentre questa volta, nonostante un 7-5, non è stato un primo set interessante. Credo che Sinner fosse consapevole che sarebbe stata difficile, magari pensava di andare in vantaggio e invece l’altro ha fatto dieci punti sul suo servizio. La partita è andata scemando già nella parte finale del primo, è stato un peccato che è mancato lo spettacolo. Sono rimasto spiazzato dal fatto di vedere il campo spaccato a metà dall’ombra e poi quelle temperature alte…”. Un’indiscrezione sui possibili problemi avuti dall’azzurro: “Si parlava del fatto che non si è idratato bene. Forse ha gestito male qualcosa nella giornata di sabato. Ad esempio Djokovic agli Australian Open non andava in campo tra una partita e l’altra, non so se possa essere stato questo“.
Jannik Sinner ha perso la semifinale contro Carlos Alcaraz a Indian Wells e poi la finale contro Daniil Medvedev a Miami: “Ci sono stati passi in avanti tra Indian Wells e Miami. Quello che manca a Jannik è la malizia: in certe situazioni devi andare diritto, convinto, cattivo agonisticamente parlando, com’è Alcaraz. Alcaraz è difficile che sbagli una scelta, per me Sinner nel primo set ha sbagliato la palla corta, non è andato dalla parte giusta in attacco e in buona parte di questi punti sanguinosi poteva fare la differenza. Se avesse vinto in una certa maniera il primo set forse la chiudeva in due set. Questo ha inciso anche sulla finale. Sinner ha fatto tanti step da inizio anno, ora vediamo che fisicamente può essere competitivo per andare in fondo, ma ora gli manca qualcosa per chiudere al meglio la settimana. Ci sono tanti aspetti positivi, rimane solo l’amaro in bocca per non averlo visto al top in finale: questa volta ha inciso meno l’aspetto tecnico e la diagonale di rovescio, è stato più un discorso fisico. Anche se stava male ha perso il primo set per 7-5, non è lontano. Sicuramente al momento gli dà più fastidio Medvedev che Alcaraz“.
Il grande ordine mentale è un punto di forza di Jannik Sinner e Dario Puppo ha pungolato Nicola Pietrangeli: “A me non piace la definizione che ha dato: è una persona di 90 anni, ma spiegare questa cosa dicendo che è mezzo tedesco, poi che è tedesco nella testa e nel cuore. Va bene che lui ha vissuto un certo tipo di epoca. Per me sicuramente è un fatto da dove vieni, io ho provato di raccontarlo più di una volta: se non si vede il posto in cui è cresciuto Sinner non lo si capisce, mi chiedo ancora come abbia fatto a spuntare uno come lui in una zona dove non ci sono nemmeno campi da tennis e dove è difficile che il tennis attecchisca, ma venendo da lì ha una mentalità magari diversa, questo ci può stare. Il fatto che non abbia malizia magari è dovuto anche a quello. Sicuramente è ordinato, ha un metodo e questa cosa lo aiuta. Magari senza metodo sarebbe più confuso anche lui. Sa dove andare, ha le idee chiare: magari lo scorso anno era un po’ perso, ora no e sa che le cose stanno andando per il verso giusto, l’ho visto anche più sereno nell’accettare la sconfitta con Medvedev”.
C’è spazio per un paragone tra Sinner e Alcaraz, condito da una simpatica battuta: “Jannik Sinner è ben consigliato, ora le cose vanno in armonia ed è un esempio per come impostare una carriera nel tennis. Alcaraz ha avuto la fortuna di avere Ferrero, ma non può più avere una sorta di auricolare come Ambra (Angiolini, riferendosi ai tempi in cui ascoltava i suggerimenti di Gianni Boncompagni a Non è la Rai, n.d.r.). Ferrero a ogni cambio di campo gli dice qualcosa, io sono curioso di vedere Alcaraz più indipendente“.
E dove verrebbe messo Jannik Sinner in un’ipotetica classifica che prenda in considerazione soltanto le prestazioni offerte sul cemento outdoor? “Non c’è Djokovic. Non esiste la funzione transitiva nel tennis. Penso che i primi due posti se li giochino Djokovic e Medvedev. Alcaraz è leggermente avanti a Sinner e quindi metterei Sinner in quarta posizione, non mi vengono in mente altri che possono inserirsi tra loro“.
Dario Puppo ha grandi speranze in vista dell’imminente stagione sulla terra rossa: “A Madrid ha fatto un secondo e terzo turno, a Montecarlo e a Roma ha fatto i quarti. A Roma e a Montecarlo mi aspetto almeno una semifinale. Se vuoi evitare di trovare tutti i big sulla tua strada devi fare punti, in modo che magari ne affronti soltanto uno di quelli veramente forti“. Di seguito il VIDEO integrale dell’analisi di Dario Puppo sul momento di Jannik Sinner.
VIDEO DARIO PUPPO SU JANNIK SINNER
Foto: Lapresse