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Boxe: Amir Khan squalificato per due anni. Confermato l’uso di ostarina

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Il pugile britannico Amir Khan è stato squalificato per due anni dall’UKAD, l’agenzia anti doping del Regno Unito. Il boxer, argento alle Olimpiadi di Atene 2004 (divisione pesi leggeri) ha fallito un test antidoping il 19 febbraio 2022, dove è risultato positivo all’ostarina nel contesto del match contro Kell Brook disputatosi alla Manchester Arena. Nelle scorse ore, come riportato da insidethegames, è arrivata la condanna definitiva.

Si tratta di una sostanza dopante che permette di aumentare la massa muscolare causando contemporaneamente una perdita di grasso. L’atleta trentaseienne, uscito comunque sconfitto dall’incontro con il connazionale dopo un K.O tecnico al sesto round, si è difeso sostenenendo di non aver assunto il farmaco in modo intenzionale, coinvolgendo una serie di esperti al fine di dimostrare che la concentrazione trovata nei suoi campioni fosse talmente tanto ridotta da risultare non sufficiente per compiere qualsiasi tipo di infrazione delle regole.

Tuttavia Khan secondo gli organi giudicanti non è riuscito a spiegare in modo esauriente da dove provenisse l’ostarina, non fornendo neanche una registrazione affidabile sul tipo degli integratori che aveva utilizzato.

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Si chiude dunque dopo meno di un anno il caso del pugile, informato del fallimento del test lo scorso 6 aprile e incriminato a luglio. I tempi si sono allungati solo a causa della linea difensiva di Khan che, affermando di non aver ingerito intenzionalmente la sostanza, ha dovuto muovere un tribunale indipendente per esaminare meglio il caso. La sospensione scadrà il 5 aprile 2024.

Foto: LaPresse

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