Calcio
Roberto Mancini chiude le porte a Mario Balotelli. Poteva tornare utile? Come sta giocando l’attaccante
“Balotelli in Nazionale è un capitolo chiuso? Sì, penso di sì”. Laconico mister Roberto Mancini, ai limiti dell’ermetismo. Ma nonostante sia stato breve e coinciso, è stato chiarissimo. Nessuna libera interpretazione, ma solo schiettezza. L’attuale c.t. della Nazionale italiana ha dunque chiuso definitivamente le porte degli Azzurri a Mario Balotelli. Ha risposto a una questione che poco tempo fa è stata accesa proprio dall’attaccante classe ’90.
Attraverso il profilo Instagram ufficiale, il calciatore aveva mostrato il proprio disappunto in merito alla mancanza di attaccanti italiani in grado di fare la differenza. Un chiaro riferimento a sé stesso, con l’intento di alzare la voce per arrivare sino al commissario tecnico azzurro. Ecco, le parole del bomber nativo di Palermo sono arrivate sino a Coverciano, ma la risposta è stata secca e ha fugato ogni possibile dubbio in merito. E di certo non deve aver fatto piacere al giocatore.
L’ultima apparizione di Balotelli in Nazionale risale ormai a quasi 5 anni fa. Al timone c’era lo stesso Mancini, che aveva cercato di rinnovargli nuovamente la fiducia. Si trattava della gara disputata in Nations League contro la Polonia e pareggiata per 1-1 il 7 settembre del 2018. Da quella gara Super Mario non ha mai più indossato la tanto agognata casacca azzurra. Un digiuno lunghissimo che sembrava potesse essere spezzato lo scorso anno poco prima dei playoff per l’accesso ai Mondiali in Qatar, ma così non è stato. La gestione “manciniana” non ha dunque lasciato tanto spazio all’attaccante attualmente in forza al Sion, seppur inizialmente sembrava potessero cambiare le cose.
Ad oggi Balotelli gioca in Svizzera e ci si chiede se effettivamente avrebbe potuto aiutare la Nazionale in un evidente momento di difficoltà. La risposta potrebbe essere negativa. Il giocatore nel campionato svizzero dopo un avvio spumeggiante, ad oggi, non sta brillando. Indossa la maglia del Sion e gioca con la fascia al braccio (è il capitano) e dunque a lui vengo naturalmente assegnate maggiori responsabilità. Anche e soprattutto per via degli elevati mezzi tecnici: nessuno in squadra come lui. Ma non segna da novembre e il suo rendimento continua ad essere incostante. Difficile affermare con certezza un possibile salto di qualità della Nazionale con lui in campo, seppur ogniqualvolta veda azzurro, gli batta il cuore.
Foto: LaPresse