Calcio
“Non sono tifosi, ma delinquenti che mortificano chi sostiene la squadra”: De Laurentiis duro dopo i fatti di Napoli-Milan
Intervenendo al convegno della Lega serie A “Verso lo stadio del futuro”, Aurelio De Laurentiis commenta quello che è successo prima, durante e dopo Napoli-Milan.
Dopo il bailamme che è successo domenica sera prima, durante e dopo Napoli-Milan allo stadio “Maradona”, erano attese le parole di Aurelio De Laurentiis, più volte oggetto di cori assurdi durante il match.
L’occasione per dire la sua De Laurentiis l’ha avuta oggi, a margine del convegno organizzato al Coni dalla Lega serie A “Verso lo stadio del futuro”. Le prime domande e di conseguenza le prime parole non potevano che essere su quello che è accaduto e sul rapporto tra società, città e mondo Ultras e non solo riguardante Napoli.
Una storia che dura da 50 anni
“È una storia che dura da 50 anni”, ha detto in maniera schietta il presidente del Napoli, “finché non si prende la legge della Thatcher e la si mutua in Italia avremo sempre questi problemi”. A corredo di queste parole, si toglie anche un enorme sassolino dalle scarpe, aggiungendo, “perché quelli non sono veri tifosi, sono delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio e mortificare chi sostiene davvero la squadra”.
Parole dure che non hanno paura di inimicarsi ulteriormente una fascia di ultras già molto critici nei confronti della società. Ma questa stagione al Napoli può regalare un sogno atteso 33 anni e quello che è successo domenica non può non entrare nel discorso. “Mi auguro che durante la festa scudetto non ci siano problemi”, afferma De Laurentiis. “Abbiamo la fortuna di avere un signor questore e un signor prefetto, useremo tutte le precauzioni possibili”.
L’attimo dopo però De Laurentiis cerca di frenare questi entusiasmi fin troppo esagerati e anticipati. “A forza di parlare di festa scudetto”, ha detto con un sorriso sarcastico ma sincero, “non è che ci portiamo iella da soli e ci si ammoscia lo scudetto?… Mi sembra un po’ una follia festeggiare così presto, ma fa parte del colore napoletano”.
Foto: LaPresse