Ciclismo
Parigi-Roubaix 2023: i favoriti. Van Aert ci riprova, Van der Poel per la storia. Ganna può sognare
Mancano ormai solo tre giorni alla domenica di Pasqua e questo, per chi segue il ciclismo, significa che mancano solo tre giorni alla corsa più dura, più affascinante, più anacronistica ed eroica della stagione. Tra poco più di 72 ore partirà dalla solita sede di Compiegne la Parigi-Roubaix, terza Classica Monumento della stagione, giunta alla sua edizione numero 120.
Le pietre, le strade di campagna ed il mitico Velodromo di Roubaix faranno da palcoscenico per l’usuale parata di stelle del panorama delle due ruote che si presenteranno alla partenza dell’unica Monumento che si corre su suolo francese. I pretendenti alla vittoria sono tanti e, come sempre, provare a definire i favoriti è esercizio piuttosto complesso, dato soprattutto l’altissimo numero di variabili che il percorso propone.
Partiamo dunque col dire che, a meno di improbabili sorprese dell’ultimo momento, Tadej Pogacar non ci sarà. Lo sloveno ha detto di “dover mettere qualche chilo” prima di correre con efficacia questa corsa, e di certo lo vedremo nelle prossime edizioni. Visto l’andazzo delle ultime settimane, sembrerebbe dunque naturale individuare negli altri due terzi dei cosiddetti “Big 3” i principali favoriti per il successo finale. Stiamo parlando ovviamente di Wout van Aert e Mathieu van der Poel.
Il primo ha dovuto alzare bandiera bianca solo sui muri più duri del Giro delle Fiandre ma qui salita non ce n’è e, per come si è sviluppata la corsa fiamminga, alla Parigi-Roubaix potrebbe sentirsi maggiormente il supporto di un team d’eccezione come la Jumbo-Visma (tema che riprenderemo a breve). Il secondo va a caccia di una doppietta storica dopo la Milano-Sanremo, impresa riuscita solo a Sean Kelli nel 1986 ed a John Degenkolb nel 2015.
Sarebbe di certo uno spettacolo incredibile per tutti gli appassionati vedere i due grandi rivali giocarsi il successo nel velodromo di Roubaix, ma gli altri contendenti certo non staranno a guardare. L’avversario più pericoloso Van Aert potrebbe averlo in casa: nelle fila dei giallo-neri ci sarà infatti anche Dylan van Baarle, straordinario vincitore dell’edizione 2022. Il neerlandese ha saltato il Fiandre per infortunio ma sarà presente per cercare un bis che manca dal biennio 2008-09 quando a riuscirci fu Tom Boonen. Impossibile non considerare in casa Jumbo anche Christophe Laporte, già sesto nel 2021 ancora in maglia Cofidis.
Un altro corridore che ha saltato il Fiandre, focalizzando tutte le sue energie su “l’Inferno del Nord” è l’azzurro Filippo Ganna. Il verbanese sarà il faro di una INEOS come sempre molto solida e che vorrà continuare la tendenza positiva delle ultime stagioni. Ganna ha dimostrato in passato, tanto vincendo la gara riservata agli U23 nel 2016, tanto lo scorso anno nonostante la sfortuna, di essere a suo agio sulle pietre e di essere in grado di sprigionare i suoi cavalli anche sui percorsi più duri. Per sua stessa ammissione la Roubaix è un suo obiettivo e correrà di certo con l’ambizione di vincerla.
La lista dei candidati al successo continua e non può certo prescindere da Stefan Küng, in grado lo scorso anno di salire sul terzo gradino del podio e ormai una presenza fissa nei gruppi di testa nelle corse più dure. L’elvetico sembra in grande forma e per lui potrebbe essere il giorno della consacrazione dopo la crescita degli ultimi anni. Grande protagonista come e più di lui al recente Giro delle Fiandre, Mads Pedersen sarà pronto a giocarsi nuovamente le sue chance. La gamba non manca e l’esperienza neanche, anche se non ha mai fatto meglio di 51° nelle cinque passate presenze su questa strade.
La Soudal Quick-Step, ancora a caccia di risultati in una “campagna di primavera” stranamente sottotono, si affiderà ad Yves Lampaert, quattro volte in top10 in passato e splendido protagonista lo scorso anno prima di una bruttissima caduta. Al suo fianco dovrebbero esserci Kasper Asgreen, apparso in ripresa, e Davide Ballerini, corridore adatto a questa corsa ma reduce da un incidente a corsa sostanzialmente finita durante il Giro delle Fiandre. Da tenere in considerazione infine anche Matej Mohoric, già quinto lo scorso anno. Lo sloveno è però stato coinvolto nella maxicaduta nelle Fiandre e le sue condizioni sono tutte da verificare.
Foto: LaPresse