Ciclismo
Parigi-Roubaix 2023, Filippo Ganna è pronto: “Mi sento bene, ho buone ragioni per crederci”
Il conto alla rovescia sta per scadere e domenica 9 aprile, nel giorno della Santa Pasqua, prenderà il via l’edizione 120 della Parigi-Roubaix. La mitica Classica del ciclismo mondiale, definita “Inferno del Nord” per le grandissime difficoltà che i corridori dovranno incontrare lungo il percorso anche dal punto di vista climatico, sarà l’evento principale di un giorno così speciale.
Ai nastri di partenza Filippo Ganna è da considerarsi tra gli osservati speciali, avendo messo in mostra una buona condizione in avvicinamento a questa gara, citando il secondo posto nella Milano-Sanremo. Certo, la caduta nella Gand-Wevelgem sarebbe stato meglio evitarla, ma per il campione di Verbania niente di così importante. In questo senso, è stato saggio preservarsi in vista di una gara così impegnativa. L’azzurro, infatti, ha deciso di saltare il Giro delle Fiandre lo scorso fine-settimana.
“La gente dice che la Parigi-Roubaix è una gara fantastica, ma non è così. E’ divertente per le persone che la guardano in televisione o dal ciglio della strada, seduti in un camper. Ma i corridori non possono dire che gli piaccia. Devi essere un po’ matto per amare la Roubaix. E’ una corsa dolorosa, mette a dura prova il fisico“, le impressioni del corridore nostrano (fonte: ANSA).
“L’anno scorso (quando arrivò 35° ndr) sono stato male poche settimane prima. Non ero al massimo della forma. Questa volta è molto diverso. Ho buone ragioni per crederci. Essere in bicicletta su una pista liscia non è paragonabile allo sforzo da produrre su strade sconnesse. La Roubaix è fatta di sforzi intensi intervallati da periodi di, relativo, recupero sull’asfalto. Questi cambi di ritmo non mi piacciono molto, ma è così. Rinuncia al Fiandre? L’esperienza mi ha insegnato che devi essere molto fresco quando ti avvicini a questa gara“, ha sottolineato il ciclista della Ineos-Grenadiers.
Gestione quindi delle risorse prima e anche durante la corsa: “Il principio sarà lo stesso: economizzare quanto più possibile, arrivare il più freschi possibile alla Trouée d’Arenberg (a circa 100 chilometri dal traguardo ndr). Poi non sarà più possibile, sarà una corsa infernale“, l’idea dell’azzurro.
Foto: LaPresse