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Scacchi, Mondiale 2023: il regolamento e cosa succede in caso di parità dopo 14 partite

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Ian Nepomniachtchi, Ding Liren

Rispetto al match mondiale del 2021, che incoronò per la quinta volta Magnus Carlsen, in quello del 2023 tra Ian Nepomniachtchi e Ding Liren c’è qualche piccola modifica in termini sia regolamentari che temporali. Nulla di paragonabile al confronto di Dubai che vide il norvegese prendere il largo nella seconda metà, ma qualcosa c’è. Andiamo però con ordine.

La distanza è la stessa di due anni (anzi, uno e mezzo fa): 14 partite. Vince chi per primo arriva a quota 7,5 ed è ciò che ha fatto Carlsen nel 2021, in modo tale da interrompere il match per sopravvenuta impossibilità da parte di Nepomniachtchi di raggiungerlo dopo l’undicesimo confronto.

La cadenza di gioco è quella classica: 2 ore per giocatore a disposizione per effettuare le prime 40 mosse, poi un’ora per le successive 20 e 15 minuti dalla numero 61 in avanti. Attenzione, però: quest’ultima fattispecie introduce un incremento di 30 secondi a tratto, che tradotto vuol dire che ogni volta che uno dei due muove vengono abbuonati 30 secondi al tempo sull’orologio.

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La novità riguarda gli spareggi, qualora si arrivasse alla fine sul 7-7. La parte iniziale è la stessa: 4 partite rapid da 25 minuti a testa con incremento di 10 secondi a mossa. La modifica arriva nei minimatch da due confronti blitz con tempo di riflessione pari e 5 minuti più 3 secondi a mossa. Se prima erano fino a cinque, ora sono al massimo due. Se uno dei due vince un minimatch è campione, altrimenti si prosegue ancora. L’Armageddon è stato fatto sparire dalla circolazione: è sostituito, nel caso di persistente parità, da partite a oltranza da 3 minuti più 2 secondi di incremento a testa. Si tratta di una specie di ‘sudden death’, morte (scacchistica) istantanea: il primo a vincere una di queste partite diventa Campione del Mondo.

Ai giocatori è fatto divieto di accordarsi per la patta prima della quarantesima mossa del Nero. La regola, però, è potenzialmente aggirabile in un modo: se, infatti, sulla scacchiera compare per tre volte un’identica posizione, allora la partita viene dichiarata patta. Lo scacco perpetuo si configura come un particolare tipo di tripla ripetizione di posizione.

Il programma prevede un calendario che, ciclicamente, alterna due giorni di partite con uno di riposo, fatta eccezione per la settima che è a cavallo tra due giorni di vuoto. Se il match finisce prima del 14° confronto, la cerimonia di chiusura si terrà il giorno successivo. Nepomniachtchi, per ragioni che sono ben note al mondo, gareggia sotto bandiera FIDE.

Foto: FIDE / Stev Bonhage

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