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“Se riusciamo a fare quella cosa, diventeremo tutti Maradona”: le parole di Spalletti dopo Napoli-Verona

Il tecnico del Napoli dopo la partita di questa sera contro il Verona, analizza il match di campionato e guarda a quello di Champions.

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Luciano Spalletti (©LaPresse)
Luciano Spalletti in panchina contro il Verona (©LaPresse)

A fine partita contro il Verona, Luciano Spalletti ai microfoni di DAZN, analizza la partita di oggi e inizia a pensare a quella decisiva di martedì contro il Milan in Champions League. La prima riflessione è sul possesso palla, da record con l’80%: “Loro si sono sempre abbassati e per forza di cose devi avere una rete di passaggi corti che poi servono a scavare il posto libero. Poi però quando si è scalato in avanti”, continua il tecnico, “quel buco lo devi andare trovare e vedere e noi lo abbiamo visto poche volte”.

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Sempre stimolato sul possesso palla e sulla maggiore velocità che serviva per andare verso la porta veronese, Spalletti ha aggiunto: “Il possesso palla va fatto con equilibrio né veloce né lento, poi quando scavi lo spazio per chiudere l’azione allora lì ci vuole più velocità. Si fa con passaggi semplici e normali, senza toccare la palla quattro volte ma nemmeno senza dare troppa velocità”. Sempre su questo concetto, il tecnico partenopeo continua: “Ci vuole equilibrio anche nel fare il possesso palla. Nell’imbucata finale devi dare l’accelerata e in quello sta la finalizzazione, ma nel possesso la palla non deve girare troppo velocemente”.

Poi il discorso si sposta subito sulla sfida contro il Milan, della quale Spalletti dice: “Per andare a fare la partita che serve devi avere un po’ tutto, non solo la fase di possesso vicino alla porta, bisogna far girare bene la palla, ma soprattutto essere squadra in tutto e per tutto, ci vuole una squadra matura, continua nell’atteggiamento, essere sempre in equilibrio, marcare con le preventive, andare a pressare continuamente, bisogna avere un atteggiamento davanti che li costringa a buttare la palla e venire su con la linea difensiva sulla seconda palla”. Cose fatte nella partita di andata a San Siro, gli dice Ciro Ferrara, “ma appena abbiamo sbagliato un soffocamento in uscita”, risponde Spalletti, “loro ci hanno fatto gol”.

Non si può poi non parlare di Victor Osimhen, tornato in campo negli ultimi venti minuti con il Verona, dimostrando subito di essere in palla: “Si, lui ha una struttura ha una “scocca” speciale, per cui gli puoi buttare la palla addosso o nello spazio, ha molte qualità”. Anche Raspa le ha quasi tutte”, continua Spalletti “ma è difficile per lui se gliela butti sulla testa, perché ha una struttura differente”.

Infine per chiudere su Osimhen: “Sono calciatori che sono fatti di una pasta diversa, hanno troppe soluzioni per essere calciatori normali, riempiono la scatola di cose della partita in cui ci mettono diverse caratteristiche”.

Altro tema, il ritorno del tifo infuocato al “Maradona”, dopo l’accordo tra capi Ultras e De Laurentis a poche ore dal fischio d’inizio. “Per noi loro sono fondamentali, quest’anno delle volte si faceva fatica a trovare i tifosi casalinghi quando giocavamo fuori casa”. “I calciatori si sentono sostenuti”, dice ancora il tecnico toscano, “e danno il meglio di loro stessi. Qui c’è tanto amore e passione per il calcio e i calciatori”.

E infine una frase in un certo senso storica, alla ricerca di un’impresa che darebbe a Napoli una gioia incontenibile: “Se poi riusciamo a fare quella cosa (superare il turno di Champions League), saremo anche noi su tutti i muri, diventeremo tutti Maradona”.

Foto: LaPresse

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