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Youth League amara per il Milan: l’Hajduk vince 3-1 e va in finale

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pallone Champions League 2022-23

Allo Stade de Geneve, davanti a 17 mila tifosi croati, il Diavolo di Ignazio Abate cade e vede sfumare il sogno di essere la prima squadra italiana a vincere la Youth League. L’Hajduk Spalato si impone 3-1 giocando una partita tutt’altro che trascendentale. Anzi, i rossoneri dominano in lungo e in largo, colpendo una traversa con Cuenca, che sempre sullo 0-0 si vede respingere anche un tiro a botta sicura sulla linea. Ma pagano a carissimo prezzo tre disattenzioni difensive grossolane. E così l’unico club italiano a centrare l’impresa resta l’Inter, quando ancora il torneo si chiamava Next Gen e in panchina sedeva Stramaccioni. Parliamo del lontano 2012. 

Davvero un peccato per la squadra di Abate, che era arrivata in Svizzera piena di speranze. Speranze che si sono infrante contro un Hajduk cinico ma non irresistibile, che lunedì 24 aprile (ore 18) sfiderà in finale l’AZ Alkmaar. Parlare della gara risulta difficile, perché il Milan perde 3-1 ma ai punti avrebbe dovuto vincere. Le occasioni da gol sono tutte rossonere. Nel primo tempo con Casali da fuori area e Cuenca di testa su corner. Il portiere croato Buljan è bravissimo in entrambi i casi, ma compie un autentico miracolo sul paraguaiano deviando l’incornata sul montante alto.

Sembra il preludio a una serata di gloria, invece a inizio ripresa l’Hajduk passa a sorpresa sfruttando una dormita  della difesa rossonera che lascia solo Vrcic sul secondo palo: il numero 10 non si fa pregare e di interno sinistro fredda Nava. Nonostante il vantaggio i croati continuano a soffrire, ma prima El Hilali poi il solito Cuenca non riescono a trovare la via della rete. Cosa che riesce con grande facilità all’Hajduk, che al 23′ raddoppia con Pukstas su un altro errore difensivo: calcio d’angolo dalla destra e stacco del numero 21, tutto solo sul primo palo con Nava che esce a vuoto e retroguardia immobile. Abate cerca di riaprirla inserendo Traoré e Alesi, ma capitan Coubis la combina grossa regalando palla sulla linea di fondo a Hrgovic che fa 3-0. Game, set and match. 

Il gol nel finale di Zeroli serve solo a rendere meno pesante il passivo. Ma la sostanza non cambia. L’Italia resta ancora una volta fuori dalla finale della Youth League e, come la Juventus l’anno scorso, saluta la competizione a un passo dall’ultimo atto. Da segnalare, tra le fila dell’Hajduk, l’utilizzo di Vuksovic al centro della difesa: un ragazzo classe 2007 che ha già esordito in prima squadra. Forse in futuro sentiremo parlare di lui. 

L’altra semifinale: AZ nella storia

L’AZ Alkmaar è la prima squadra olandese nella storia ad approdare in finale alla Youth League. Per battere lo Sporting Lisbona nella prima semifinale ci sono voluti i calci di rigore, dopo il 2-2 dei tempi regolamentari (il regolamento del torneo non prevede i supplementari). Una vittoria tutto sommato meritata al termine di un match ben giocato da entrambe le squadre, anche se i portoghesi possono rimpiangere il fatto di non aver saputo gestire al meglio il vantaggio siglato dopo pochi minuti da Diogo Cabral con un gran tiro a giro.

Nonostante l’avvio shock gli olandesi sono stati bravi a non perdere la testa, dimostrandosi prima cinici poi letali in ripartenza. Il pareggio arriva al 31′ per mano di Poku, che parte sul filo del fuorigioco su un cross e insacca in due tempi dopo l’opposizione del portiere Callai; il vantaggio, cinque minuti dopo, sfruttando l’errore in impostazione di Lamba con un contropiede perfetto chiuso dal destro col contagiri di Daal, che sbatte sul palo e termina in rete. L’AZ si conferma squadra da gol salendo a quota 22, secondo attacco del torneo dietro al Real Madrid. 

Nella ripresa la reazione lusitana non si fa attendere e porta all’immediato 2-2, realizzato da capitan Lamba su rigore che vendica l’errore del primo tempo. Il risultato non cambia più fino al 90′, con Stam che finisce sotto la doccia per un fallo da ultimo uomo nel recupero e sarà costretto a saltare la finale. I suoi compagni, infatti, si dimostrano quasi infallibili dal dischetto e trionfano ai rigori per 4-3. Decisivi gli errori di Lamba e Ribeiro (centravanti classe 2005 molto interessante, 6 gol per lui nel torneo) che si fanno ipnotizzare da Owusu-Oduro.

IL TABELLINO DI HAJDUK SPALATO-MILAN 3-1

HAJDUK (4-1-4-1): Buljan; Djolonga, Juric-Petrasilo, Vuskovic, Hrgovic; Kavelj; Brajkovic  (45′ st Reic), Skoko (20′ st Arkovic), Pukstas, Vrcic; Antunovic (20′ st Nazor). All.: Budimir

MILAN (4-3-3): Nava; Casali (44′ st Simic), Coubis, Nsiala-Makengo, Bozzolan (31′ st Bartesaghi); Zeroli, Eletu, Stalmach (25′ st Alesi); Cuenca (31′ st Longhi), El Hilali, Sia (25′ st Traoré). All.: Abate

RETI: 5′ st Vrcic (H), 23′ st Pukstas (H), 31′ st Hrgovic (H), 37′ st Zeroli (M)

Foto: Lapresse

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