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F1, cosa cambia tra la qualifica e la Shootout? Tutte le differenze

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Charles Leclerc Carlos Sainz

Nella giornata di sabato 29 aprile, la Formula 1 manderà in scena la settima Sprint Race della sua storia. Sarà però la prima a essere totalmente slegata dal Gran Premio vero e proprio. Difatti, rispetto al 2021 e al 2022, le qualifiche del venerdì sono servite a determinare la griglia della gara domenicale. Al contrario, lo schieramento di partenza della Sprint (il cui ordine d’arrivo non avrà alcun impatto su quello d’avvio del GP di domenica 30), sarà stabilito dallo shoot-out di sabato mattina.

Il suddetto shoot-out sostituisce la seconda sessione di prove libere e altro non è che una mini qualifica. D’altronde, parafrasando la famosissima pubblicità dei Pennelli Cinghiale, “se si vuole correre una gara ridotta, allora serve una qualifica ridotta”. Ci perdoni l’autore di uno degli slogan pubblicitari di maggior successo di sempre, almeno in ambito italiano, ma il paragone è calzante.

Lo shoot-out funzionerà esattamente come le qualifiche, ma avrà tempistiche ridotte. La prima fase (SQ1), aperta a tutti i venti piloti, durerà 12 minuti e non 18. Il secondo step (SQ2) avrà una durata di 10 minuti e non di 15. Infine il segmento decisivo (SQ3) sarà limitato a 8 minuti anziché a 12. Auguri a tutti nel caso di bandiere rosse, anche perché qui il giro dura 1’40”.

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La differenza più rilevante è però rappresentata dell’obbligo di mescola. I piloti dovranno usare gomme imposte dal regolamento. Nella SQ1 e nella SQ2 bisognerà giocoforza montare le medie, dovendo cercare il tempo con questo compound. Le morbide saranno ammesse, anzi imposte, esclusivamente nell’SQ3. Se questa dinamica cambierà i valori in campo tra SQ1 e SQ2 lo scopriremo nell’arco di poche ore.

Foto: La Presse

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